Da quasi un anno murato vivo. L’Oipa salva cagnolino e denuncia il proprietario
21 gennaio 2013
3 min

Da quasi un anno murato vivo. L’Oipa salva cagnolino e denuncia il proprietario

maltrattamento

Trenta centimetri per trenta, in tutto novecento centimetri quadrati. Queste le dimensioni del loculo in cui un cucciolo di undici, o forse dodici mesi, è stato costretto a vivere – secondo alcune testimonianze – per la maggior parte del suo primo anno di vita. Ѐ accaduto qualche giorno fa (http://bit.ly/Xs7siQ) in un piccolo paese dell’entroterra siciliano, più precisamente a Marianopoli, in provincia di Caltanissetta. Il povero malcapitato a quattro zampe è stato tratto in salvo dalle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), su segnalazione anonima e grazie all’aiuto dei carabinieri della cittadina. Immensa la gioia dell’animale, nel momento in cui è stato liberato e riportato alla libertà: “Non era felice, ma strafelice. Il sospetto però è – riferisce all’agenzia di stampa GeaPress il coordinatore regionale delle guardie zoofile Oipa Sicilia, Fabio Calì – che salvo qualche pausa in estate, il cagnolino abbia passato in quella sorta di loculo tutta la sua esistenza”. A quanto pare, secondo indiscrezioni raccolte sul posto, il cane veniva fatto uscire solo quando arrivava la nipotina del suo proprietario. Si tratta dell’ennesima storia di maltrattamento nei confronti dei nostri amici a quattro zampe, che testimonia ancora una volta l’evidente incapacità di capire i loro bisogni da parte di certe persone: “La crudeltà delle condizioni di detenzione di questo cane era davvero estrema. Il totale isolamento e le privazioni a cui è stato sottoposto – spiega Calì all’Adnkronos – rendono ancora più incredibile la fiducia e l’affetto che ci ha riservato”. L’animale era costretto a vivere nell’oscurità – legato a una catena corta che ne limitava ulteriormente i movimenti – tra i suoi stessi escrementi, senza acqua e con qualche avanzo di pane secco. Tutto ciò all’interno di un piccolo vano (vedi foto), destinato probabilmente ai contatori di acqua e luce, chiuso da uno sportello metallico. A un primo esame, il cagnolino è apparso molto denutrito e con qualche difficoltà a deambulare. La forzata reclusione ha, infatti, impedito il corretto sviluppo della muscolatura delle zampe posteriori. Il collare, indossato probabilmente da cucciolo e mai adattato alla crescita del collo, si era ormai attaccato alla pelle causando infezioni estese. Adesso il proprietario è stato denunciato per maltrattamento di animale, mentre il cane è stato posto sotto sequestro. Presto sarà dato in affidamento. “Episodi come questo invitano a riflettere sul fatto che, oltre a perseguire i colpevoli di questi reati, è importante fare sensibilizzazione”, dichiara il coordinatore dell’Oipa.