Dai cani un aiuto per i bambini autistici. Lo rivela uno studio
25 febbraio 2013
2 min

Dai cani un aiuto per i bambini autistici. Lo rivela uno studio

aiuto cani

Che i quattro zampe fossero capaci di apportare benefici all’uomo, sia a livello psicologico sia a un livello più prettamente fisico, si sapeva già. A ulteriore conferma di ciò, uno studio italiano ha da poco rivelato la capacità di Fido di favorire nei bambini autistici lo sviluppo di emozioni e legami affettivi, tramite lo stimolo di capacità comunicative e relazionali. “Questo avviene – spiegano gli studiosi autori di tale ricerca – perché gli animali, i cani in special modo, sono in grado di rispondere affettivamente all’attenzione umana, reagendo con comportamenti di tipo sociale e ispirando sentimenti positivi. In questo, mostrano di possedere una capacità unica: quella di agire, in specifici contesti ludici o terapeutici, come un ponte attraverso cui fluiscono le emozioni, e di fungere da catalizzatore sociale”. A questa conclusione è giunto, più precisamente, un team di ricercatori dell’Istituto superiore di sanità, coordinati da Francesca Cirulli ed Enrico Alleva, dopo aver passato in rassegna sei pubblicazioni scientifiche dedicate a questa tematica. Dando risultati così incoraggianti, lo studio – pubblicato sulJournal of Alternative and Complementary Medicine – suggerisce adesso la necessità di ampliare tali indagini anche in futuro. Il dato più incoraggiante è quello secondo cui quanto detto è valido sia che si tratti di cani di assistenza sia di cani co-terapeuti: “Gli studi sugli effetti dell’introduzione di un cane in ambito familiare hanno ottenuto sui bambini affetti da autismo un significativo decremento dell’ansia e dell’aggressività e una riduzione del numero di scatti emotivi, oltre ad apportare – spiega Cirulli, come si legge in nota pubblicata sul sito dell’Istituto superiore di sanità – un senso di maggior sicurezza nei genitori e un miglioramento quantitativo e qualitativo del loro sonno”. Non solo. “Un altro tipo di indagini, focalizzate sui parametri fisiologici, ha evidenziato – aggiunge lo studioso – una diminuzione dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, in presenza del cane e, al contrario, un aumento del cortisolo quando l’animale veniva allontanato”. Stessi risultati sono stati conseguiti con pelosi utilizzati nelle “attività assistite”, in grado di entrare in interazioni con grandi e piccini: “I bambini autistici, in presenza del cane, mostravano – spiegano gli studiosi – più frequentemente comportamenti sociali sia di tipo verbale (parlavano col cane e del cane col terapista) che non. Si riducevano le manifestazioni ossessive e aggressive a beneficio di sorrisi, contatti fisici amichevoli, gesti affettuosi e atteggiamenti di socievolezza tra pari e con gli adulti”.