Dalla discarica al tetto del mondo: Rupee, il primo cane ad aver scalato l’Everest
14 novembre 2013
2 min

Dalla discarica al tetto del mondo: Rupee, il primo cane ad aver scalato l’Everest

adozione amore
Fino a poco tempo era solo un povero randagio ridotto pelle e ossa, che vagabondava tra la spazzatura di una discarica nella città di montagna di Leh, in India. Oggi è, con molta probabilità, il primo cane al mondo ad aver raggiunto il campo base che si trova sull’Everest, a un’altezza di ben 5.364 metri. La sua storia sta facendo il giro del mondo e deve servire adesso – a detta della sua mamma d’adozione, l’ex giocatrice professionista di golf Joanne Lefson – a “persuadere le persone ad essere più magnanime verso gli animali”. Quando è stato trovato, Rupee – questo il nome di questo dolcissimo cagnolino – era in fin di vita e gli mancava una parte dell’orecchio destro. “A quanto pare – aggiunge la donna che l’ha preso con sé a 11 mesi, come si apprende da un articolo pubblicato sul sito web del Corriere della Sera – non mangiava o beveva da giorni e non potevo lasciarlo lì al suo destino crudele”. Così, Joanne ha deciso di adottarlo: l’ha rifocillato con una dieta vegetariana ricca di proteine, uova e riso bollito e, dopo un consulto con un veterinario, ha deciso di fargli vivere una grande avventura, in altre parole quella di scalare la montagna più alta del mondo. I due, cane e padrona, sono partiti lo scorso 14 ottobre dal villaggio di Lukla, per raggiungere la meta prestabilita dopo circa dieci giorni. Un cammino non facile, fatto di ponti traballanti e sentieri scivolosi, frane improvvise e condizioni meteo difficili, durante il quale, però, Rupee non ha mai mostrato alcun cenno di arrendersi e sembra non aver sofferto per nulla il freddo pungente. Anzi, per il cagnolino sembrava che la neve fosse la cosa più bella mai vista: “Se lo avessi lasciato fare, in quella neve – spiega la sua proprietaria – ci avrebbe anche dormito”. Dopo la scalata, lo scalatore a quattro zampe è stato premiato da un monaco indù di Katmandu e accolto dai bambini festanti di Namche Bazar, un villaggio del Nepal sud-orientale. Adesso, invece, Rupee e Joanne hanno fatto ritorno a casa, in Sudafrica. La loro incredibile impresa, nel frattempo, sta facendo letteralmente il giro della Rete e sta appassionando migliaia di persone. Verrebbe proprio da dire: dalla discarica al tetto del mondo, dalla morte certa a una vita migliore e più ricca d’amore. Buona vita Rupee!