Decidono di impiccare il cane per non pagare il veterinario
17 settembre 2014
2 min

Decidono di impiccare il cane per non pagare il veterinario

maltrattamento
Uccidere il proprio cane, impiccandolo al soffitto, pur di non pagare i costi di un’eutanasia presso uno studio medico. È l’ennesimo atto di violenza compiuto sugli animali, questa volta proveniente dall’Inghilterra: l’episodio risalirebbe a circa un mese fa, quando una coppia – si legge in un articolo pubblicato su greenstyle.it – si sarebbe rivolta a un veterinario per la soppressione del proprio Border Collie di nome Shandy, a quanto pare ormai malconcio. Ma una volta appreso i costi della procedura, pari a 100 sterline, i due avrebbero deciso di procedere a modo proprio e in maniera a dir poco convenzionale: immobilizzare il quattro zampe per mettergli un cappio al collo e, quindi, impiccarlo alle travi del soffitto del salotto di casa. Dopo dieci minuti, la coppia – formata da un giovane di 27 anni e la compagna di 42 – avrebbe slegato il cane e lo avrebbe colpito ripetutamente al viso fino all’ultimo respiro, per poi seppellirlo in giardino. Avendo i giudici riscontrato in loro un certo pentimento, la loro condanna consisterebbe adesso in circa 20 settimane di carcere, sospese per 18 mesi poiché i responsabili sono incensurati. In questo lasso di tempo, si sottoporranno a 300 ore di lavori socialmente utili e al pagamento di una multa di quasi 4.000 sterline, due alternative che potrebbero allontanare il rischio di reclusione. Inoltre, ai due è stato vietato di accudire animali domestici per i prossimi 10 anni. Ma altri inquietanti dettagli sono emersi dalla ricostruzione in aula, presso le corti di Salisbury, dove la coppia vive. In realtà, la coppia si sarebbe rivolta al veterinario per la soppressione del loro cane, perché ritenuto da qualche tempo troppo aggressivo e rumoroso. Lo specialista, dopo aver informato sui costi della procedura, avrebbe anche spiegato come questi interventi si eseguano solo su cani troppo anziani, affetti da malattie non curabili o protagonisti di attacchi violenti. Ciò non ha evitato l’impiccagione, che comunque per i giudici – nonostante abbiano riconosciuto effettivamente un comportamento anomalo nel cane, tanto da aver morso i suoi proprietari in due occasioni – rientra a pieno titolo nel reato di maltrattamento di animali.