Emilia Romagna, animalista in sciopero della fame per dire no ai cani alla catena!
17 gennaio 2013
3 min

Emilia Romagna, animalista in sciopero della fame per dire no ai cani alla catena!

amore

Ottenere dal governo regionale dell’Emilia Romagna il divieto di detenere i cani alla catena nelle abitazioni. Questo l’obiettivo che il ravennate Davide Battistini – convinto animalista e vegano di 43 anni – si è prefissato lo scorso 1° gennaio, quando ha deciso di iniziare la sua protesta per quella che definisce “una proposta di civiltà”, digiunando e nutrendosi solo con acqua, sale e tisane non dolcificate. Sono trascorsi più di due settimane da allora, è passato dai 75 kg ai 67 kg, ma il suo intento rimane ben chiaro e fermo: continuare il digiuno ad oltranza, finché la questione animale non sia inserita nella campagna elettorale che si sta tenendo in territorio emiliano. “Il mio corpo – dichiara l’amico degli animali, come si legge in un’intervista pubblicata su ravennanotizie.it – è a disposizione di questa causa come la mia vita. Sono consapevole che siamo ruscelli senza fonte e la vita ha valore per come la riempi, come le dai valore. Non ha valore passare la vita buttando via il tempo in attività inutili. Non desidero la morte – continua ad aggiungere – perché ho mille progetti da realizzare per gli animali, ma non la temo”. L’animalista aveva pianificato l’inizio della sua protesta già un anno fa. Ha preso, infatti, tutte le ferie maturate nel 2012 e quelle che gli spettano per il 2013, pur di portare avanti il suo buon proposito a favore degli animali. “Il potere regionale – spiega Battistini in un articolo pubblicato sull’edizione bolognese del corriere.it – deve mettere fine a un’abitudine medievale. Ci sono cittadini carnefici che tengono i cani in catene, come si faceva con gli schiavi. Nel terzo millennio è ancora possibile prendere un cucciolo, mettergli una catena al collo e non slegarlo mai più. Quel cane non avrà mai rispetto per le sue esigenze. Una notte ho liberato un cane, ma poi ho pensato che non risolvevo nulla e mi esponevo a condanne penali. Serve una legge per vietare la catena”. Così facendo, l’uomo ha attirato l’attenzione dei media locali e ha chiesto pure un incontro con il sindaco di Ravenna. La notizia della sua battaglia è arrivata perfino sotto le Due Torri. Intanto, l’animalista ha aperto un blog dove poter condividere giornalmente la propria esperienza: http://scatenarediritti.blogspot.it/. Sta, anche, raccogliendo le firme da consegnare al governo della Regione Emilia Romagna, per porre finalmente fine alla crudeltà inflitta ai cani alla catena (per firmare petizione: http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2013N34201).