Firenze, l’Enpa: “Lasciate entrare i cani in ufficio, aumentano la produttività”
5 aprile 2013
3 min

Firenze, l’Enpa: “Lasciate entrare i cani in ufficio, aumentano la produttività”

Negli Stati Uniti, in Canada, in Inghilterra e in Francia esistono già nei luoghi di lavoro dog parking o, comunque, servizi di petsitting, cui affidare il proprio amico a quattro zampe mentre si è impegnati a lavorare, senza però rinunciare all’opportunità di portarseli con sé. In Italia questa realtà è ancora molto lontana, nonostante uno studio della Virginia Commonwealth University – si legge in articolo pubblicato sull’edizione fiorentina di repubblica.it – abbia dimostrato che il migliore amico dell’uomo può fare una differenza positiva nei luoghi di lavoro, riducendo la tensione e rendendo l’attività più soddisfacente anche per gli altri dipendenti, tanto da ridurre l’assenteismo e alzare la produttività. Così, la sezione di Firenze dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha deciso di chiedere agli industriali del luogo di realizzare, dove possibile, un dog parking all’interno delle imprese o comunque di organizzarsi, regolamentare accesso e permanenza di Fido negli uffici. Il neopresidente dell’associazione animalista in territorio fiorentino, Andrea Petrilli, ha rivolto la richiesta anche alle amministrazioni pubbliche: “Che ci risulti, in nessuna delle aziende o degli uffici pubblici fiorentini – dichiara l’uomo – ci si è organizzati come si sta facendo in altri paesi. A volte basterebbe l’assenso del capo o del dirigente, altre un piccolo sforzo di riposizionamento degli spazi”. Molto spesso la mancanza di servizi a favore dei quattro zampe e dei loro proprietari, incoraggia fenomeni di abbandono e maltrattamento. Altra volte, si traduce semplicemente in preoccupazioni e difficoltà per chi possiede un cane. Significativa, a tal proposito, è un caso raccontato dallo stesso Petrilli: “Poche settimane fa, le nostre guardie zoofile sono intervenute per un caso di sospetto maltrattamento. Ci segnalavano un cane abbandonato in auto quasi ogni giorno. In realtà – racconta il neopresidente – il padrone lo andava a trovare ogni tre ore, lo faceva uscire per una passeggiata e gli cambiava l’acqua nella ciotola. Addirittura spostava la macchina se esposta al sole. Tutto perché si era accorto che lasciandolo solo a casa era peggio, soffriva di depressione. Ma portarlo a lavoro gli era vietato”. Mentre si lotta per far entrare Fido in ufficio, sempre a Firenze nasce il primo asilo per cani, un centro dove lasciare il proprio amico a quattro zampe in caso di necessità. Si chiama «Bau, il Circolo delle coccole» e sarà inaugurato domani. “Non è una pensione”, si tiene a precisare, ma un luogo dove ci si mette “dal punto di vista dell’animale”.