Foto ritrae lotta tra cani e striscioni Heineken. Il web s’infuria, ma l’azienda olandese si discolpa
23 aprile 2012
3 min

Foto ritrae lotta tra cani e striscioni Heineken. Il web s’infuria, ma l’azienda olandese si discolpa

L’Heineken, la marca di birra famosa in tutto il mondo, al centro di una vera e propria bufera, a causa di una fotografia che ritrae alcuni suoi stendardi lungo un ring in cui si svolgono dei combattimenti tra cani. L’immagine ha fatto infuriare l’intero web, tanto che il profilo Facebook dell’azienda olandese è stato preso letteralmente d’assalto. Dall’Heineken fanno sapere, però, di essere «sotto shock e dispiaciuti», smentendo allo stesso tempo qualsiasi tipo di coinvolgimento nella vicenda. L’immagine ha fatto la sua comparsa nella rete un anno fa, ma risale solo a questi ultimi giorni la sua propagazione virale. Ne sono derivati fumi di polemiche e insulti verso l’Heineken, accusata di appoggiare e promuovere la pratica delle lotte clandestine, che secondo l’Enpa solamente in Italia provoca la morte di 5.000 quattro zampe l’anno. Nella fotografia si vedono due cani in lotta fra loro all’interno di uno spazio recintato e improvvisato ad arena, mentre attorno c’è il pubblico che segue divertito la competizione assieme pure agli striscioni verdi con il marchio della birra. In seguito alle proteste, l’azienda ha immediatamente deciso di avviare un’indagine. Si è scoperto che l’immagine tanto incriminata è ambientata all’interno della discoteca Oasis di Ulaanbaatar che si trova in Mongolia, paese dove la pratica dei combattimenti tra i cani è molto diffusa. L’Heineken si è dissociata dalle accuse tramite un comunicato stampa, dove ha spiegato che i suoi striscioni si trovavano nel locale perché la sera prima c’era stato un evento promozionale. L’indomani, però, il gestore non ha provveduto a rimuoverli. Una disattenzione che non gli è stata affatto perdonata. L’azienda olandese ha deciso, infatti, di interrompere ogni rapporto con il proprietario della discoteca mongola, privandolo della licenza e della fornitura di birra. «Abbiamo sempre portato avanti campagne di comunicazione responsabili. Addirittura – spiega Alfredo Pratolongo dell’Heineken Italia – non sponsorizziamo nemmeno la boxe». Probabilmente occorre meglio «controllare che i distributori cui viene appaltata la gestione del merchandasing – aggiunge alla fine l’uomo – facciano rispettare le nostre policies aziendali». Purtroppo i combattimenti clandestini tra cani sono ancora oggi diffusi in molti paesi del mondo, dove criminali sfruttano questi animali per le scommesse, facendoli morire in condizioni atroci. Questo spiega perché la vicenda della foto in cui si vedono gli stendardi dell’Heineken abbia toccato la sensibilità di centinaia di persone. L’inghippo è stato scoperto, ma le lotte crudeli tra gli animali probabilmente continueranno a esserci ancora.