Green Hill, condannati tre responsabili: “Sentenza storica”
23 gennaio 2015
2 min

Green Hill, condannati tre responsabili: “Sentenza storica”

attualità
Il Tribunale di Brescia ha condannato per il reato di maltrattamento e di uccisione di animali tre responsabili dell’allevamento di Beagle destinati alla sperimentazione scientifica, chiuso a Montichiari nel luglio 2012 (vedi articolo). Più precisamente, al termine del processo di primo grado, a Renzo Graziosi, veterinario dell’allevamento, e a Ghislane Rondot, co-gestore di “Green Hill 2001”, è stata inflitta una pena di un anno e sei mesi, mentre Roberto Bravi, direttore dell’allevamento, è stato condannato a 12 mesi, più le spese di risarcimento. Si aggiungono, per i condannati, la sospensione dalle attività per due anni e la confisca dei cani. Assolto, invece, Bernard Gotti, l’altro co-gestore di “Green Hill 2001”. Nonostante, nella sua requisitoria, il pm Ambrogio Cassiani avesse chiesto 3 anni e 6 mesi per il veterinario Graziosi, 3 anni per Rondot e 2 anni per Bravi e Gotti, per la LAV – si apprende da adnkronos.com – questa è “una sentenza memorabile, destinata a fare giurisprudenza, capace di fare emergere l’amara realtà delle sofferenze inflitte ai cani allevati a fini sperimentali dalla succursale della multinazionale Marshall”. Sulla base di quanto emerso dalla prove e dai verbali di processo, l’associazione animalista annuncia poi che chiederà l’imputazione dei veterinari dell’Asl di Lonato, dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia e dei funzionari della Regione Lombardia e del Ministero della Salute, “che in tutti gli anni passati avevano scritto che tutto era regolare nell’allevamento”. Anche per Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, tale sentenza rappresenta “una storica vittoria ed un prezioso riconoscimento per tutti coloro che si sono impegnati per salvare i cani, per chiedere la definitiva chiusura della struttura dove venivano maltrattati ed uccisi gli animali”. Sulla stessa linea d’onda – si legge sempre su adnkronos.com – Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia e presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente: “La sentenza di Brescia è una grande vittoria, un traguardo di straordinaria importanza. Soddisfa perché riconosce la colpevolezza di tre imputati su quattro, la sussistenza dei reati di maltrattamento ed uccisione e quindi il principio secondo cui, anche nel contesto di massimo sfruttamento economico e per scopi asseritamente scientifici, gli animali vanno rispettati e tutelati, come prevede la legge”.