Grosseto, condannato a morte perché ritenuto irrecuperabile: on line una petizione per salvare Zorro!
11 dicembre 2013
3 min

Grosseto, condannato a morte perché ritenuto irrecuperabile: on line una petizione per salvare Zorro!

Il servizio veterinario dell’Asl di Grosseto, con tanto di documento pubblicato nel sito del comune di Massa Marittima (la cittadina toscana in cui si sono svolti i fatti), l’ha definito irrecuperabile e pericoloso. Motivo per cui adesso Zorro – il nome del Dogo argentino protagonista di questa storia – rischia di essere condannato a morte. Ma sia la sezione locale della Lav sia i proprietari dell’animale si stanno battendo perché ciò non accada: nel giro di pochi giorni si sono già raccolte oltre dodicimila firme su change.org, una piattaforma che ospita petizioni pubbliche. Firme che di ora in ora stanno sempre più crescendo. Ecco il link per aderire: https://www.change.org/it/petizioni/dogo-da-sopprimere-mail-bombing-su-sindaco-e-asl?utm_source=action_alert&utm_medium=email. Ma di che cosa è accusato il povero Zorro? Così come riportato da un articolo pubblicato sul sito corriere.it, il quattro zampe avrebbe azzannato con ferocia alle braccia il padre del padrone che, per scherzo, l’ha colpito con un giornale. L’uomo è stato trasportato all’ospedale di Firenze con un elicottero e sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Dopo alcuni giorni, il cane ha però di nuovo attaccato, stavolta un ragazzo che mangiava un gelato. Da qui la condanna da parte del servizio veterinario dell’Asl di Grosseto, condanna che ancora non è stata eseguita. Il sindaco di Massa Marittima, Lidia Bai (Pd), spiega di non aver ancora firmato l’ordinanza per l’abbattimento dell’animale, anche se il referto dei veterinari non dà adito a diverse interpretazioni, “solo perché non sappiano ancora in quale comune si trovi il cane”. I vigili urbani di Massa Marittima, infatti, si sono presentati nella casa dei padroni di Zorro, ma non hanno trovato l’animale: “Ѐ ospite di una struttura protetta di recupero”, hanno spiegato i proprietari. “Ѐ chiaro che l’animale ha bisogno di un periodo di rieducazione – tiene a sottolineare Giacomo Bottinelli, responsabile della Lav maremmana – e per questo adesso ha iniziato il recupero come previsto dalla normative. Dunque noi e i proprietari ci opponiamo alla soppressione che, oltretutto, sarebbe una violazione di legge. In questi casi, prima di ogni decisione, le normative prevedono un periodo di rieducazione. Se si dovesse decidere per la pena di morte – conclude l’uomo – noi denunceremo sindaco e Asl”. Dal suo canto, il primo cittadino di massa Marittima prova a giustificarsi replicando: “Se il cane è un pericolo sono io, come sindaco, la responsabile della pubblica scurezza del mio comune. Purtroppo è la legge che lo impone”.