Il caso di un rifugio in Spagna
31 maggio 2013
3 min

Il caso di un rifugio in Spagna

amore
“EL CAU” è un rifugio per animali gestito da un’associazione ONLUS, i cui volontari si occupano della cura e alimentazione dei cani ospitati.

I rifugi per animali come il nostro sono disciplinati da regole che a volte neanche le autorità ci permettono di compiere.

Questo articolo vuole fare conoscere il caso di un cane abbandonato lo scorso 27 marzo a Vinaròs, Spagna, raccolto dalla strada e portato da noi.

Premetto che quando un cane entra nella nostra struttura dobbiamo, per obbligo di legge, tenerlo sotto custodia alcuni giorni nel caso in cui si presenti il proprietario. Se trascorso tale periodo il suo legale proprietario non si è presentato, il cane può essere dato in affidamento.

Il cane in questione già viveva presso di noi e un giorno si sono presentate alcune persone per richiederne l’affidamento affermando di essere i proprietari. Abbiamo richiesto una documentazione che lo provasse, ma non sono stati in grado di produrcela. Siccome il cane non aveva né microchip, né vaccinazioni non abbiamo potuto consegnarglielo.

Non avendo accolto di buon grado la decisione, queste persone hanno sporto denuncia contro di noi e si sono ripresentate nella nostra sede accompagnati della polizia locale, esigendo la consegna dell’animale sollecitata dagli agenti stessi che, senza giri di parole, suggerivano di farlo onde “evitare di metterci nei guai”.

Che cosa sarebbe accaduto se avessimo dato l’animale a delle persone che non sono in grado di dimostrarne la proprietà e successivamente si fossero presentati i suoi proprietari? Sarebbe infrangere la legge, giusto? Bene signori, IL CAU deve anche fare in modo che le leggi siano applicate e il nostro dovere è quello di proteggere gli animali, non di soddisfare i capricci delle persone. In questo caso avremmo anche l’aggravante di consegnare il cane a persone che gli avrebbero fatto trascorrere il resto dei suoi giorni legato a una catena.

Quando un cane morde qualcuno o provoca un incidente, si presentano a casa del suo proprietario le autorità per verificare se ha tutti i documenti in regola, in caso contrario sono guai. Invece ci sono casi come il nostro in cui quelli che dovrebbero applicare e far rispettare la legge si mettono contro di noi per agevolare usanze o costumi peraltro illegali. È una posizione del tutto indifendibile.

Con la legge in mano questo cane rimarrà qui e dopo la scadenza sarà dato in adozione, ma uscirà dalla nostra struttura vaccinato, sverminato e con microchip, cioè nel rispetto delle norme e del corretto vivere di un animale.

Se quelle poche leggi in difesa degli animali non si fanno compiere, cosa ci aspetta il domani?

A volte ci sembra che combattiamo da soli e che quello che dovrebbe essere una catena umana fatta per salvare gli animali si rivela una catena piena di crepe che non fa altro che tagliare la strada a chi vuole le cose fatte bene davvero.

Il nostro unico scopo sono loro, gli animali, e anche se la strada è molto dura, proseguiremo come abbiamo fatto finora, salvando vite e cercando di dare una vita migliore a cani che una volta erano infelici, trascurati o maltrattati.

Chiediamo, quindi, sostengo in cose cosi basilari, come far rispettare le leggi e i regolamenti che esistono per la protezione degli animali.

C’è un solo modo di fare la cosa giusta ed è quel che seguiremo.