Illegittimo vietare l’ingresso dei cani nei giardini pubblici
29 settembre 2016
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Illegittimo vietare l’ingresso dei cani nei giardini pubblici

attualità

Una nuova vittoria nella lotta per la tutela dei diritti dei nostri amici a quattro zampe. Il giudice di pace di Lodi ha decretato che è illegittimo vietare l’accesso ai cani in qualsiasi parco pubblico, bocciando un regolamento di polizia urbana del Comune risalente al 2012. Questo perché – ricorda il giudice – “la più recente giurisprudenza amministrativa si riporta a un indirizzo costante e consolidato il quale nega cittadinanza nel nostro ordinamento giuridico ai provvedimenti che limitano la libertà di circolazione ai conduttori di cani”.

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La sentenza va a concludere una lunga vicenda legale, iniziata proprio in seguito alla manifestazione per dire “no” al divieto di condurre cani nei parchi pubblici, organizzata dalla Lega anti vivisezione (Lav) il 6 ottobre 2012 a Lodi, in collaborazione con la locale associazione animalista Amici Animali. Durante la protesta sei partecipanti, tra cui l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, si videro recapitare una sanzione per “aver violato l’articolo 65 del Regolamento comunale di Polizia Urbana e aver introdotto un cane nel parco pubblico dei Giardini Barbarossa”. Ritenendo il provvedimento iniquo, i sei multati presentarono ricorso.

Adesso, dopo quattro anni di battaglie legali, arriva questa sentenza storica le cui implicazioni – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile Area Animali Familiari Lav, così come si legge nel sito dell’associazione – devono estendersi a tutto il territorio nazionale. Il Giudice di Pace di Lodi ha riconosciuto in sede civile ciò che oramai per la giurisprudenza amministrativa è un fatto consolidato: igiene, sanità e incolumità pubblica possono essere fatte rispettare mediante divieti e sanzioni dalla legislazione vigente, quali l’obbligo del guinzaglio e di raccolta delle deiezioni, senza ulteriore necessità – conclude Innocenti – di limitare a priori le libertà di movimento dei detentori degli animali d’affezione”.