In carcere con il cane. Potrebbe accadere a Firenze
3 luglio 2017
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In carcere con il cane. Potrebbe accadere a Firenze

attualità

In cella con giardino e cuccia per il proprio cane, un esemplare di Dogo argentino, annessi. È la possibilità che si vuole offrire a un detenuto “ben noto alle cronache per essersi reso responsabile negli anni, in vari istituti penitenziari della Regione Toscana, di danneggiamenti, di devastazioni di celle e aggressioni in danno del personale di Polizia penitenziaria”, si leggerebbe in una nota del segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria (Osapp), Leo Beneduci, così come riporta Il Sole 24 Ore.

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Sarebbe una decisione davvero singolare che già sta suscitando non poche polemiche, perché se attuata – prosegue Beneduci – “sarebbe da considerarsi un vero e proprio schiaffo in faccia non solo nei confronti dei tanti poliziotti penitenziari che hanno subito aggressioni e insulti da parte del detenuto in questione, ma anche e soprattutto nei confronti dei comuni cittadini che pagano le tasse credendo nel funzionamento della giustizia”. Cittadini “che si aspettano che lo Stato – aggiunge ancora – garantisca che le pene detentive siano scontate in proporzione alla gravità dei reati commessi e non sussistano nelle carceri italiane condizioni di particolare favore proprio nei confronti dei detenuti maggiormente violenti”. Avrà torto o ragione?