La fedeltà di Fido sta scritta nei geni
27 luglio 2017
2 min

La fedeltà di Fido sta scritta nei geni

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Sarebbero alcune caratteristiche genetiche a rendere Fido particolarmente socievole e fedele, permettendogli di coesistere – e questo da millenni – con gli uomini. Lo rivela uno studio americano pubblicato su Science Advances, e condotto da Bridgett vonHoldt della Princeton University al fine di capire che cosa si nasconde dietro la così famosa socialità canina.

Per riuscire in questo intento, i ricercatori hanno analizzato dal punto di vista genetico, prendendo in esame una specifica parte del Dna già loro nota, e comportamentale le differenze tra alcuni cani e lupi. In particolare, hanno incluso nel loro studio – come si apprende da un articolo su La Repubblica – cani domestici, diverse razze provenienti dall’American Kennel Club insieme a lupi grigi tenuti in cattività e abituati all’interazione con gli esseri umani.

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Ne sarebbe emerso che il tratto di Dna analizzato, se assente negli uomini, si collegherebbe a una rara malattia, la sindrome di Williams-Beuren, caratterizzata da comportamento ipersociale, elemento oltretutto cruciale della domesticazione che avrebbe permesso la distinzione dei cani dai lupi. Il tratto sarebbe associato, in modo particolare, ad alcune variazioni nei geni GTF2I e GTF2IRD1, e non solo. 

Gli studiosi avrebbero sottoposto i soggetti scelti per lo studio anche a test per testarne socialità e capacità di problem solving, e questo avrebbe permesso ancora una volta di osservare come i cani siano più attenti alla presenza umana, distinguendosi in questo nettamente dai lupi. Da ciò si capisce ancora di più come siano riusciti negli anni a coesistere con l’essere umano.