La Romania invasa dai cani randagi: si pensa di ricorrere all’eutanasia di massa
6 settembre 2013
2 min

La Romania invasa dai cani randagi: si pensa di ricorrere all’eutanasia di massa

Cresce spaventosamente il fenomeno del randagismo in Romania, diventato una vera e propria emergenza soprattutto nella capitale, Bucarest, dove ormai sono circa 60.000 i cani randagi che girovagano liberi per le vie della città. Aumentano, anche, le aggressioni all’uomo: se ne stimano oltre 6.000, solo 1.000 a bambini. Proprio negli ultimi giorni, ad esempio, un bimbo di quattro anni, Ionut Anghel, è stato sbranato da cinque cani mentre giocava con il fratellino più grande, di sei anni, in un parco del centro città. Tale vicenda ha colpito così tanto la popolazione rumena, che ora il presidente Traian Basescu ha deciso di dichiarare guerra ai “nemici” a quattro zampe. “Gli umani vengono prima dei cani”, dichiara l’uomo – così come si apprende da un articolo pubblicato sul sito web di Tgcom24 – e annuncia che verrà praticata l’eutanasia su migliaia di esemplari. Nel corso della sua carriera, fin da quando era sindaco di Bucarest nel 2001, Basescu è sempre stato perseguitato da tale problema. Già all’epoca voleva compiere un’eutanasia massiccia, ma venne dissuaso da Brigitte Bardot, paladina degli animali, che lo convinse a optare per la sterilizzazione. La legge romena non è chiara sull’eutanasia effettuata sugli animali e la Corte costituzionale, nel 2012, ha dichiarato fuorilegge la pratica. Oggi si ripensa a ricorrervi. In particolare, l’attuale sindaco della capitale, Sorin Oprescu, ha chiesto lo svolgimento di un referendum popolare sull’eutanasia dei cani randagi. Non è tardata ad arrivare, naturalmente, la protesta degli animalisti, che condannano duramente il governo rumeno. Ciò che gli viene fortemente rimproverato, ad esempio, da Carmen Arsene della Federazione Nazionale per la Protezione Animale, è di non aver saputo sviluppare finora alternative adeguate: “La sterilizzazione funziona in Turchia e Bulgaria”, ha precisato la donna. “A Oradea, città romena, i cani sono diminuiti da 5.000 a 300”, questo perché – tiene a sottolineare la Arsene – le associazioni di animalisti hanno sterilizzato più di 250.000 cani, ne hanno messi 10.000 in rifugi e ne hanno fatti adottare altre migliaia. In Romania il problema deve convivere purtroppo con un alto livello di corruzione pubblica. La sua nascita risale agli anni Ottanta, quando il dittatore comunista Nicola Ceausescu attuò una riorganizzazione urbanistica di Bucarest, facendo demolire centinaia di case singole per sostituirle con condomini. Così molti abitanti, costretti a traslocare in piccoli appartamenti, abbandonarono i loro cani. Da allora a oggi il numero dei trovatelli a quattro zampe è cresciuto vertiginosamente.