Qualche tempo fa, una passeggera di un volo Iberia si è visto il cane imbarcato in stiva smarrito e adesso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che, senza una “dichiarazione speciale di valore”, dovrà essere risarcita come se avesse perso un bagaglio. Una decisione che già sta facendo discutere e arrivata al termine di un procedimento avviato nel 2019, con la quale si dà ragione alla compagnia aerea invece che alla donna, che richiedeva un rimborso di 5 mila euro per danno morale.
Stando a quanto riportato da tg24.sky.it, il tutto ha avuto inizio, per l’appunto nel 2019, quando la passeggera, in viaggio da Buenos Aires a Barcellona su un volo Iberia, ha “consegnato il trasportino in cui si trovava il cane affinché fosse condotto nella stiva dell’aeromobile, senza effettuare, al momento della consegna dei bagagli, una dichiarazione speciale di interesse alla consegna a destinazione”. Al momento dell’imbarco, però, il quattro zampe è fuggito dalla gabbietta, mettendosi a correre nelle vicinanze dell’aeromobile e senza poter essere più recuperato. Da qui, la richiesta della sua proprietaria di un risarcimento di 5 mila euro per danno morale. Richiesta respinta dalla compagnia aerea, che ha offerto alla donna solo la somma massima prevista per lo smarrimento di un bagaglio, pari a 1.627,63 euro, come stabilito dalla Convenzione di Montreal. Adesso giunge la sentenza della Corte Ue a confermare la posizione di quest’ultima, stabilendo che “gli animali da compagnia non sono esclusi dalla nozione di ‘bagagli’”.