La storia di Buck: prima maltrattato e chiuso in un sacco, oggi una star
2 aprile 2014
2 min

La storia di Buck: prima maltrattato e chiuso in un sacco, oggi una star

amore maltrattamento
Qualche tempo fa lo davano tutti per spacciato, oggi Buck – un Pitbull di circa tre anni – è diventato negli Usa una vera e propria icona delle campagne contro il maltrattamento degli animali. Il protagonista a quattro zampe di questa storia è balzato agli onori della cronaca quando, mesi addietro, qualcuno – secondo il Dipartimento di Polizia di Montgomery Couny, che ai tempi ne ha diffuso la notizia – ha pensato bene di sparargli in testa e nel muso, per poi chiuderlo in un sacco e gettarlo via, ai margini della strada, come fosse spazzatura. Buck ha perso per sempre la vista, ma la sua voglia di vivere a tutti i costi è stata più forte e, nonostante sembrasse spacciato, è riuscito a cavarsela e rimettersi in sesto. A tal proposito – riporta un articolo pubblicato sul sito huffingtonpost.com – è stata allora lanciata una campagna on line per pagargli le spese mediche. Inoltre, per Buck è stata inaugurata una Fondazione che uno dei suoi soccorritori, Tami Augustyn, ha creato in suo onore: “Tutto il supporto che mi hanno dato, mi ha fatto capire che avevo l’opportunità non solo di aiutare Buck, ma anche gli altri animali, e di aumentare la consapevolezza sul maltrattamento degli animali e sull’importanza della loro tutela”. Come se non bastasse, la storia di questo dolce Pitbull è talmente, i mesi scorsi, rimbalzata sui vari social network da venirne a conoscenza, oggi, anche la lega professionistica della Major League Baseball americana (MLB). Ed è così che, commossi dalle sue vicissitudini, gli Houston Astros hanno invitato il quattro zampe a “lanciare il primo tiro”. Da maltrattato e quasi morto, oggi Buck può essere considerato una vera star.