L’Aquila esulta, perché il suo beniamino a quattro zampe è ritornato a scodinzolare tra le vie della città. Ѐ stato liberato con un blitz notturno. Si tratta di Prosperino, un meticcio di taglia media e coloro miele molto simile a un Labrador, la cui commovente storia in questi ultimi giorni ha fatto il giro del web, suscitando l’indignazione di molti e diventando un vero caso nazionale. Il randagio, uno dei pochi rimasti nel centro storico aquilano dopo il terribile terremoto di qualche anno fa, è stato catturato nei giorni scorsi dal servizio veterinario dell’Asl perché a detta di qualcuno mostrava segni di aggressività. Secondo quanto riportato in una lettera indirizzata dai presidenti di Enpa e Lav al sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente, si tratterebbe «di un personaggio che è inutile individuare con il nome perché nel territorio dell’Aquila è noto tanto quanto ignoto al di fuori di esso». Prosperino è stato rinchiuso nel canile, anche se in realtà non sono stati registrati episodi di attacchi alle persone, come spiegato dal responsabile del servizio veterinario dell’Asl, Pierluigi Imperiale, noto per una vecchia condanna riportata nel primo e nel secondo grado di giudizio. Prosperino è un cane di quartiere e come tale è stato sterilizzato dall’Asl. Cani di questo tipo sono riconosciuti in conformità a un regolamento comunale adottato anni fa. Questi quattro zampe non sono mai stati pericolosi e sono accuditi giornalmente da molte persone. Una volta saputo cosa era accaduto a Prosperino, tanto amato e conosciuto da tutti, numerosi cittadini e animalisti hanno avviato una veemente protesta, tempestando la rete di messaggi recanti richieste di liberazione. Tanti gli appelli inviati tramite Facebook al sindaco Cialente, che per salvare il quattro zampe ha proposto la sua adozione da parte di un singolo cittadino. Invece alcuni sconosciuti, probabilmente degli animalisti, hanno deciso che quel cane in una gabbia non ci doveva stare più. Di notte sono entrati nel canile e l’hanno liberato. Un’azione su cui adesso indagheranno gli agenti della Polizia dopo la denuncia per furto aggravato sporta dal responsabile del servizio veterinario dell’Asl, Pierluigi Imperiale. L’uomo, però, ha promesso che non catturerà più il randagio, salvo che non mostri più i tanto “discussi” segni di aggressività verso l’uomo. Il cane è così ritornato a scodinzolare tra le strade del centro storico assieme alla sua compagna di vita Key, una meticcia che l’ha impazientemente atteso per giorni prima della sua liberazione.