Liguria, soldi a chi adotta un randagio
7 febbraio 2012
2 min

Liguria, soldi a chi adotta un randagio

Da una parte, canili sempre più affollati e pieni di trovatelli da far adottare. Dall’altra, casse comunali sempre più vuote e non sufficienti a fronteggiare il problema del randagismo. Come fare? Il sindaco di un comune in provincia di Imperia, quello di Pontedassio, sembra aver trovato una soluzione. Secondo una nuova delibera della giunta, infatti, l’amministrazione comunale regalerà 400 euro a chi vorrà adottare un cane randagio. «Le amministrazioni comunali hanno l’obbligo di far intervenire il personale dell’Asl per il recupero dei cani randagi e – spiega il sindaco di Pontedassio, Franco Ardissone – le povere bestie abbandonate vengono ricoverate, a nostre spese, nel canile con cui abbiamo una convenzione». A quanto si legge ne Il Secolo XIX, ogni pelosetto pesa sul bilancio del comune ligure 5 euro il giorno, un costo che in chiave annuale si traduce in un esborso di oltre mille e 500 euro. «Con la nostra offerta – chiarisce Ardissone – noi portiamo un cane all’affetto di una famiglia e risparmiamo una spesa che diviene sempre più pesante e che, in questo modo, possiamo evitare». I pelosetti in cerca di casa, per adesso custoditi dal personale del canile Gli ulivi di regione Gombi di Ricci, sono una decina. Il canile è gestito da un privato che, ovviamente, cerca di fronteggiare come meglio può i costi necessari per la cura di questi amici a quattro zampe. «Ho iniziato questa “avventura” nel ’93, spinto dalla mia passione per i cani. Al momento – racconta il titolare Fulvio Belletruppi – sto curando dieci animali per conto del Comune di Pontedassio e uno per Chiusavecchia oltre che per altri enti locali della Riviera». Anche il comune di Chiusavecchia intende adottare lo stesso provvedimento di Pontedassio. «Ne abbiamo discusso in giunta. Stiamo pensando – dichiara il sindaco Oreste Lajolo – a offrire un contributo di 200 euro». Un’iniziativa che va a coniugare l’amore per gli animali abbandonati con un intervento che possa aiutare le casse comunali. Non mancano, però, i dubbi. «Vorrei che l’adozione non si trasformasse in una meschina speculazione a danno delle bestie. Non vorrei, insomma, che – dice il sindaco di Chiusavecchia, Oreste Lajolo – qualcuno prendesse in carico un cane soltanto per mettersi in tasca 200 euro e poi se ne sbarazzasse». Proprio per questo motivo si sta cercando di progettare, allo stesso tempo, un modo per verificare la destinazione e la vera sorte dei poveri trovatelli.