Livorno, revocata la condanna “Uccidi Tuta”: il cane non verrà più soppresso
5 luglio 2013
2 min

Livorno, revocata la condanna “Uccidi Tuta”: il cane non verrà più soppresso

Dopo settimane di polemiche e interventi da parte degli animalisti, il destino sarà benevolo con Tuta, il pastore maremmano di Rosignano – una cittadina in provincia di Livorno – che il vicesindaco del comune toscano, Daniele Donato, lo scorso 20 marzo ha condannato a morte con l’accusa di aver aggredito degli innocenti. Come si legge in altro nostro articolo, l’ordinanza di soppressione era in realtà duplice: per un altro cane, infatti, è stata già eseguita. Uzi – questo il nome del povero condannato a morte – aveva 8 anni e insieme a Tuta avrebbe morso un escursionista sui colli tra Nibbiaia e Castelnuovo Misericordia, per l’appunto, a Rosignano. Attirato fuori dal gregge cui faceva la guardia, lo scorso 17 aprile, il quattro zampe è stato avvicinato dai veterinari dell’Asl per fargli un’iniezione fatale. Poi il suo padrone l’ha seppellito in collina. La stessa sorte sarebbe dovuta toccare a Tuta, ma il giorno della soppressione del suo amico peloso è fuggita dal gregge, per ritornare dopo qualche giorno. Adesso, da un articolo pubblicato sul sito animalieanimali.it, si apprende che l’ordinanza è stata finalmente revocata, con grande soddisfazione della Lega Anti Vivisezione (LAV), che aveva chiesto formalmente al sindaco di Rosignano, Alessandro Franchi, di ritirare l’Ordinanza n. 144 del 20 marzo 2013 per salvare la vita a Tuta, e aveva diffidato formalmente il Servizio veterinario ASL di Livorno incaricato di eseguire la “sentenza” di condanna a morte del pastore maremmano. “La revoca dell’Ordinanza – dichiara Ilaria Innocenti, la responsabile nazionale del settore cani e gatti della LAV – era un atto dovuto, non c’era alcun presupposto per decretare la morte dei due cani. La decisione di revocare l’Ordinanza è la dimostrazione di come non ci fosse necessità di abbattere i due animali e di come in luogo di decretarne l’abbattimento si sarebbe potuto, anche con l’aiuto delle associazioni animaliste, trovare una positiva soluzione per entrambi”. Nonostante il positivo epilogo per Tuta, quanto accaduto è gravissimo, soprattutto perché le figure istituzionalmente demandate alla corretta applicazione delle leggi a tutela degli animali sono venute meno al loro compito. Per questo motivo, la LAV ha dato mandato ai propri legali di procedere con una denuncia nei confronti di sindaco, vice sindaco e veterinario ASL per l’uccisione inaccettabile di Uzi. Se, infatti, Tuta si può ritenere finalmente salva, si spera adesso in una giustizia per il povero quattro zampe che, invece, è stato già crudelmente soppresso.