Martino, per tre anni con un tubo di plastica stretto al collo: salvo
29 aprile 2014
2 min

Martino, per tre anni con un tubo di plastica stretto al collo: salvo

cane eroe salvataggio

È rimasto per tre anni con un tubo di plastica spesso e resistente al collo, che pian piano l’ha stritolato fino a farlo, pochi giorni fa, accasciare per terra. Martino, un giovane randagio simil Border Collie solito a vagabondare per le strade di Putignano (BA), è stato così immediatamente condotto presso una clinica veterinaria, dove è stato finalmente liberato dallo strano “collare” che qualcuno, tre anni fa, ha ben pensato di fargli indossare quando ancora era un cucciolo. Il suo salvataggio è stato possibile grazie alla segnalazione di alcuni passanti alla polizia locale, che a sua volta ha allertato il coordinatore delle guardie eco-zoofile dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) di Bari. In realtà, così come si apprende da un articolo pubblicato su qn.quotidiano.net, da diversi mesi l’associazione aveva notato il povero quattro zampe, tentando più volte di catturarlo senza successo. Ma Martino era troppo diffidente e, nonostante venisse attirato con del cibo, era sempre riuscito a sfuggire. L’altro giorno, però, il cagnetto non ce l’ha fatta più: il respiro si è fatto sempre più debole, non riusciva più a camminare, fino a quando è caduto stremato a terra. Una volta tolto il tubo, si è scoperto che il quattro zampe aveva delle profonde lacerazioni al collo, oltre che le vertebre cervicali danneggiati, motivo per cui si era presentata una paralisi alle zampe. Adesso, accolto in stallo da uno dei volontari Oipa, Giammichele Lippolis, e curato con antibiotici e terapia per la Leishmaniosi a cui è risultato positivo, dopo giorni di trattamenti Martino riesce, quasi per miracolo, ad alzarsi di nuovo sulle zampe e a fare qualche passo: “Il danno subito alle vertebre cervicali non è permanente”, aveva detto il veterinario, “e presto Martino tornerà a camminare come prima”. E così pare stia accadendo. Ma ancora il suo cammino verso la completa guarigione sarà lungo. Per il cagnetto, infatti, si prospetta un altro intervento chirurgico per rimuovere il callo sotto il mento che si è creato con lo sfregamento prolungato del tubo. A tal proposito, l’Oipe di Bar lancia un ancorato appello per sostenere le cure necessarie all’animale (per info:guardiebari@oipa.org). Per Martino il peggio è passato, adesso ci si augura che possa rimettersi completamente e che presto possa trovare una famiglia capace di donargli tutto quell’amore e quelle attenzioni che finora gli sono state negate.