Napoli e la lotta contro le deiezioni: controllo del DNA per sanzionare i padroni omissivi
28 febbraio 2013
2 min

Napoli e la lotta contro le deiezioni: controllo del DNA per sanzionare i padroni omissivi

Strade e marciapiedi imbrattati dagli escrementi dei nostri amici a quattro zampe. Non è difficile – in particolar modo in alcune zone – imbattervi. Così, molto spesso, si è costretti a fare lo slalom pur di non calpestarli. La colpa non è certo dei pelosi che, ignari degli inconvenienti e del fastidio che ne possono derivare, pensano solo a espletare un proprio bisogno fisiologico. Sarebbe compito dei proprietari, invece, condurre i pelosi a defecare dove è giusto che sia e soprattutto provvedere a raccogliere, subito dopo, i “ricordini” lasciati per terra. A tal proposito, l’assessorato all’Ambiente del Comune di Napoli sta dando il via a un imponente progetto sperimentale per combattere la fecalizzazione del territorio umano, considerato che questa città “presenta – si legge in articolo pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno – un indice medio-alto di imbrattamento del suolo pubblico da parte di escrementi di cane”. L’idea è di realizzare un vero e proprio sistema di raccolta e catalogazione del DNA canino, con il quale sarà possibile, dopo aver confrontato il campione raccolto con la matrice catalogata, rintracciare i proprietari omissivi e multarli. Il piano, elaborato in collaborazione con il Servizio promozione e tutela della salute degli animali, prevede innanzitutto la catalogazione del DNA rilevato dalle feci (genotipizzazione), che obbligherà ogni proprietario a presentare un campione ematico del proprio animale – da catalogare insieme al microchip – istituendo così all’interno dell’anagrafe canina un database specifico per tale scopo. Sarà poi l’Istituto Profilattico sperimentale del Mezzogiorno di Portici (laboratorio ufficiale di riferimento del Servizio Sanitario Nazionale), con il quale il Comune ha stipulato una convenzione della durata di dodici mesi, a catalogare e confrontare successivamente gli escrementi raccolti. L’iniziativa, per il momento, verrà lanciata in forma sperimentale solo sul territorio della municipalità Vomero-Arenella, quella con più alta concentrazione di deiezioni animali. Per attuarla sono stati stanziati dall’amministrazione comunale circa ventimila euro. Tale somma di denaro servirà a coprire tutti i servizi necessari per la riuscita del progetto, come – si continua a leggere sul Corriere del Mezzogiorno – la formazione di personale specializzato presso la polizia municipale; l’esame del DNA e il confronto con la matrice presso il laboratorio “Analisi del genoma” dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno (15 euro più 4,5 euro di stoccaggio e dispositivo Kard), nonché i costi per la dotazione degli agenti municipali dello specifico lettore di microchip. L’iniziativa, se riuscisse, potrebbe essere estesa pure ad altre regioni d’Italia.