Non è un Paese per Pit Bull
18 agosto 2018
3 min

Non è un Paese per Pit Bull

Migranti in Svizzera costretti a separarsi dai loro cani. Chi mi conosce sa benissimo quanto il sottoscritto sia attento e scrupoloso nel responsabilizzare gli adottanti di cani, soprattutto quando si tratta di razze che per mole e indole sono più impegnativi di altri e richiedono pertanto una maggiore esperienza e attenzione. In 30 anni di professione è la prima volta che mi capita di dover promuovere l’adozione di due cani per il motivo che descriverò. 

Ducas e Zara sono due Pit Bull, rispettivamente di 4 e 3 anni, che sono costretti a separarsi dai proprietari. In genere le cause più frequenti di rinuncia di proprietà sono legate all’incapacità di gestione del cane, motivi economici o per scelte avventate ma mai per motivi di trasferimento in una Nazione (Svizzera), dove alcune razze sono proibite. Tutta la famiglia di Ducas e Zara si trasferirà in Svizzera entro il mese di settembre. Nel cantone di Zurigo con una legge del 2008, entrata in vigore nel gennaio 2010, proibisce la detenzione di alcune razze perché considerate pericolose e tra queste vi è anche il Pit Bull.

Sono stato chiamato per la valutazione comportamentale dei cani e per valutare l’indice di adottabilità dei medesimi. Quando sono arrivato per la prima a volta a casa dei proprietari sono stato accolto da un abbaiare incessante, troppo stridulo e fastidioso per essere la voce di un Pit Bull, infatti, un Maltesino bianco dopo avermi scorto dalla finestra è uscito sul balcone e non smetteva di “imprecare” contro di me. Se tanto mi aveva dato tanto, immaginavo già cosa poteva succedere quando sarebbero arrivati i Pit Bull. Invece, silenziosi, dentro un ampio serraglio, a lato della casa, aspettavano silenziosi che io e il proprietario ci avvicinassimo per poterci accogliere con i classici rituali di saluto.

cane-pitbull

Assolutamente ben socializzati, non sospettosi nei mei confronti, si sono avvicinati, mi hanno annusato, quindi hanno proseguito le loro esplorazioni e marcature nell’ampio giardino senza azzardarsi ad uscire, nonostante il cancello fosse rimasto aperto. Tra i due cani vigono regole ferree per quanto riguarda la gerarchia. Ovviamente, come in tutte le buone famiglie, chi comanda è la femmina e il maschio sa gestire la sua posizione di deferente: quest’ultimo si è manifestato ossequioso nei confronti di Zara e pazientemente ha atteso il suo turno di coccole e premi da me e dal proprietario. 

 Ducas e Zara sono ben socializzati con le persone e bambini, sono abituati al guinzaglio e spesso fanno lunghe passeggiate con i proprietari. Zara è socievole anche con gli altri cani, mentre Ducas è più selettivo e a volte nei confronti dei cani maschi può essere minaccioso, soprattutto in presenza di Zara. Sono entrambi fulvi con una macchia bianca, dal loro sguardo traspare un velo di tristezza come se sapessero il triste destino di dover essere separati dai loro proprietari.

 La gestione di questa razza richiede esperienza e abilità. Il Pit Bull ha una  grande energia e forza fisica, è facilmente eccitabile per cui nella gestione ed educazione del cane bisogna stimolare la tendenza alla calma e agli autocontrolli e non all’eccitazione evitando giochi lotta o di tiro. Il sogno più bello è sperare che Ducas e Zara possano essere adottati insieme, ma in ragione del loro equilibrio e socialità potrebbero anche essere separati. Purché la storia di Ducas e Zara possa essere lieto fine, offro la mia disponibilità a favorire l’inserimento dei cani in un nuovo contesto sciale ma non posso pensare di vederli rinchiusi in una gabbia per il resto della loro vita.