Padova, una vita d’inferno per due Cocker: condannato il proprietario
7 ottobre 2013
2 min

Padova, una vita d’inferno per due Cocker: condannato il proprietario

maltrattamento
Ennesimo caso di maltrattamento verso i nostri amici a quattro zampe. Questa volta oggetto di grande crudeltà da parte dell’uomo sono due esemplari di Cocker di Legnaro, in provincia di Padova, uno sopravvissuto e l’altro purtroppo morto. La vicenda risale alla fine dello scorso agosto, quando – in seguito a una segnalazione – alcune guardie volontarie della Lega per l’abolizione della Caccia (LAC) hanno trovato una cockerina color miele di quattro anni, Mafalda, accanto al compagno peloso in avanzato stato di decomposizione. Fin in quel momento i due poveri cani erano vissuti in un vero e proprio inferno: picchiati, maltrattati e costretti a vivere in cattive condizioni igieniche. La cagnolona sopravvissuta è stata trovata – come si legge in un articolo pubblicato sul sito web padovaoggi.it – letteralmente terrorizzata, piena di pulci e zecche, con rigonfiamenti alle orecchie, il corpo ricoperto di sangue coagulato e con un collare tanto stretto da avere difficoltà a toglierlo. In una buca scavata dai due cani, probabilmente per cercare refrigerio, c’era, invece, il corpo dello sfortunato compagno. Secondo i veterinari dell’Istituto zooprofilattico di Legnaro, l’animale sarebbe deceduto per infezioni non curate. Processato, adesso il padrone dei due sventurati Cocker – un 48enne di Legnaro – è stato condannato dal tribunale di Padova al pagamento di una sanzione di tremila euro. Poco importa se protagonisti di questa triste vicenda siano dei cani di razza. Ciò che conta è che quanto successo – purtroppo è solo un caso tra tanti, troppi – non avvenga più, sia che si tratti di un Cocker o di qualsiasi altro cane “dal sangue blu” sia che riguardi un semplice meticcio. Si spera, inoltre, che la pena – sempre troppo poca – inflitta all’uomo cattivo di questa storia funzioni da monito e faccia desistere chi pensa ancora di commettere impunemente reati di questo genere, così che non si debba più parlare di triste vicende di maltrattamento verso i nostri amici a quattro zampe. “Mi chiedo come possa un essere umano arrivare a esprimere tanta crudeltà e chi sia la vera bestia. In una società che vuole definirsi civile, episodi come questi – dichiara in merito proprio a questa sentenza Andrea Zanoni, vicepresidente dell’Intergruppo per il Benessere e la conservazione degli animali al Parlamento europeo – non devono accadere. L’unica speranza è che sanzioni pesanti, che toccano il portafoglio in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, siano un monito”.