Papa Francesco I: gli animalisti confidano nel suo nome
16 marzo 2013
3 min

Papa Francesco I: gli animalisti confidano nel suo nome

Ѐ il primo Papa a scegliere questo nome, quello del Santo più vicino agli animali, e adesso le associazioni animaliste si augurano ci possa essere maggiore “sensibilità e rispetto” verso queste meravigliose creature di Dio, proprio sull’esempio di San Francesco di Assisi. “La scelta del nome – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu – può essere un’opportunità proprio per aumentare la sensibilità e il rispetto nei confronti degli animali e anche per lanciare un forte segnale verso tutti gli Stati affinché vengano recepite le direttive comunitarie, come la convenzione di Washington per la tutela degli animali in via d’estinzione, per contrastare i fenomeni di contrabbando, detenzione e commercio illegale a livello mondiale”. “Ci auguriamo che sia un uomo di pace, che applichi il rispetto per tutti gli esseri viventi a 360 gradi proprio nello spirito di San Francesco», afferma Gianluca Felicetti, presidente della Lav, mentre Carla Rocchi dell’Enpa dice: “La scelta di Bergoglio è il segnale della volontà di mettere al centro del suo dicastero le esigenze dei poveri, dei trascurati e delle creature che non ricevono attenzione e siamo certi che, accanto alle creature umane, voglia considerare anche gli animali che sono creature del Signore”. L’Ente Nazionale Protezione Animali chiede, inoltre, al nuovo papa – si legge in un comunicato sul sito dell’associazione – “di rinunciare alle pellicce di ermellino e all’acquisto di oggetti religiosi in avorio o derivati dallo sfruttamento e dalla morte di milioni di animali”. Cosa, secondo quanto riportato dai media, che sembra essere stata già fatta dal Santo Padre, che ha rinunciato di indossare la tipica mantella rossa con le finiture in ermellino e alla croce d’oro. L’Oipa, invece, invita Papa Francesco I – come si apprende da un articolo della pagina animalista de lastampa.it – “rompere con alcune anacronistiche e crudeli tradizioni. Speriamo – dichiara Massimo Pradella, presidente internazionale dell’associazione -che questa importante opportunità non vada sprecata”. Di queste consuetudini ce ne sono parecchie “in tutto il mondo, dalle caprette gettate giù dal campanile della chiesa alle galline uccise appendendole a un filo, passando per l’utilizzo dell’ermellino e la tradizione pasquale dell’agnello”. “Da questa scelta – afferma Fulco Pratesi, presidente onorario di WWF Italia – possano nascere atteggiamenti specifici, non solo per l’Italia, ma per tutti quei Paesi in cui la natura è a rischio, considerando anche che il Papa viene da un Paese, l’Argentina, che ha paesaggi a luoghi davvero molto belli”. Durante l’udienza con i giornalisti di oggi, Papa Francesco I ha già dato prova di grande affetto nei confronti degli animali: tra tanti professionisti, infatti, c’era anche un non vedente – Alessandro Forlani della Rai – insieme al suo cane-guida. Bergoglio, sempre molto sorridente, si è avvicinato al Pontefice e si è chinato ad accarezzare il quattro zampe.