Rosie, la cagnolina deforme salva grazie all’aiuto del Web
7 marzo 2013
2 min

Rosie, la cagnolina deforme salva grazie all’aiuto del Web

maltrattamento salvataggio

Il suo corpicino è così deformato, da avere perso le sembianze di un cagnolino e da risultare più simile a un topolino. Si chiama Rosie ed è una Chihuahua statunitense di due anni, che per la storia strappalacrime che ha alle spalle e il suo aspetto “strano”, ma allo stesso tempo assai penoso, sta commovendo milioni di persone in tutta la Rete. La povera cagnetta – si legge in un articolo pubblicato da pets-greenstyle.it – ha vissuto per oltre un anno rinchiusa in uno stanzino, che poi si è rivelato una sorta di magazzino illegale per l’allevamento di cani. Poveri quattro zampe da vendere o cedere ai passanti. Prima di essere liberata, Rosie non aveva mai visto la luce del sole e, al momento del suo ritrovamento, oltre alle sue gravi malformazioni congenite è stata rilevata anche un’infezione alla pelle dovuta allo stato di costrizione. Ovviamente ciò ha segnato ancora di più le sue già precarie condizioni di salute. Per fortuna, lo scorso giugno, è stata tratta in salvo da una donna, Cinnamon Muhlbauer, che adesso le sta donando tutto l’amore che le è mancato nella prima parte della sua esistenza. Si prospetta per lei un futuro più roseo, fatto di cure e attenzioni. In realtà – come si continua a leggere sul sito animalista – il salvataggio di Rosie è stato del tutto casuale. Un giorno, Muhlbauer ha notato nel suo quartiere di Malibu un cartello che annunciava la vendita e la cessione di cuccioli: raggiunta la locazione, si è scoperta una sorta di allevamento clandestino. Così l’animale è stato tratto in salvo e affidato rapidamente alle cure di un veterinario, affinché le sue condizioni di salute – per quanto preoccupanti – potessero almeno stabilizzarsi. “Sembrava un topo o un formichiere. Era molto difficile da riconoscere. La prima volta che l’ho vista, è stato complicato – racconta l’attuale padrona, nonché salvatrice di Rosie – comprendere fosse un cane. Ma sapevo di doverla salvare e vedere cosa si potesse fare per lei». Per riportarla letteralmente alla vita, però, sono state necessarie cure del costo totale di ben 9.000 dollari: per raccogliere tale somma di denaro si è mobilitato tutto il Web, soprattutto tramite l’aiuto di Facebook. Grazie alla generosità da parte di moltissime persone, oggi la povera cagnetta è serena nella sua diversità. Cinnamon Muhlbauer le ha voluto perfino dedicare il sito personale. Per vederlo, basta cliccare sul seguente link.