Sardegna, cane naufrago in mezzo al mare: salvo grazie all’aiuto di alcuni pescatori
9 luglio 2013
3 min

Sardegna, cane naufrago in mezzo al mare: salvo grazie all’aiuto di alcuni pescatori

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La settimana scorsa, un cane di grossa taglia, un pastore belga nera di circa trenta chili, è stato tratto in salvo da alcuni pescatori intenti a calare le reti tra Carloforte e il faro di Mangiabarche, a due miglia circa dalla costa sud occidentale della Sardegna. Probabilmente il quattro zampe stava nuotando da ore contro la corrente, in assenza dei soccorsi sarebbe certamente morto. I tre uomini – a bordo della barca Lucia II, che parte ogni giorno da Punte Trettu a Matzaccara, nel Sulcis – mercoledì notte non ci hanno pensato due volte: si sono così immediatamente adoperati per soccorrere il cane, probabilmente caduto da qualche imbarcazione o, peggio ancora, buttato volontariamente in mare dal suo padrone. “L’abbiamo chiamato e – racconta Sebastian Sulas, il primo dell’equipaggio che ha prestato soccorso, in un articolo pubblicato sul sito web lanuovasardegna.gelocal.it – subito siamo riusciti a caricarlo in barca. Era stremato, una volta a bordo l’abbiamo rifocillato con l’acqua e i panini che ci eravamo portati, poi gli abbiamo aperto la porticina della cabina dove è entrato e si è addormentato sino allo sbarco”. Dopodiché, rientrati a Punte Trettu, i pescatori si sono attivati per dare tutta l’assistenza necessaria al cane: “Abbiamo chiesto l’intervento della Guardia costiera, dei vigili e dell’Asl: il nostro amico a quattro zampe meritava cure adeguate”, continua a raccontare Sulas. Così, prima di essere trasferito al canile di Tratalias, il pastore belga è stato visitato dal personale dell’azienda sanitaria di Carbonia, guidato dal responsabile del servizio veterinario Salvatore Cambula: “Al cane – fa sapere l’uomo – sono stati prestati i soccorsi e le cure dovute e ora sta bene”. Sembra – si legge ancora nell’articolo – che il quattro zampe non abbia microchip, ma risulta essere piuttosto abituato sia al guinzaglio sia ad avere persone intorno. Ciò che si spera adesso è che il padrone si faccia vivo e lo riporti a casa, sempre se non sia stato lui stesso a sbarazzarsi in questo crudele modo del cane. A tal proposito, l’ammonizione del veterinario «Evitate in tutti i modi di abbandonare gli animali», dichiara l’uomo, auspicando che l’ultimo arrivato al rifugio possa molto presto trovare una nuova casa accogliente oppure, ancora meglio, ricongiungersi con i suoi padroni. Che la storia di questo povero malcapitato a quattro zampe possa conoscere un doppio lieto fine e l’animale trovi presto una famiglia che lo posso amare e che lo accudisca.