Scoperto come i cani fiutano l’ipoglicemia
19 luglio 2016
2 min

Scoperto come i cani fiutano l’ipoglicemia

attualità malattia

Esistono diversi cani capace di fiutare l’ipoglicemia nell’uomo, dopo essere stati sottoposti a un breve periodo di addestramento. Per tanto tempo nessuno è stato in grado di spiegare come questo potesse verificarsi, ma un nuovo studio britannico sembra ora svelare l’arcano.

Per giungere a tal risultato, i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno ipotizzato – si legge in un articolo pubblicato su ok-salute.it – che nel fiato emesso dai pazienti potesse essere presente qualche molecola “spia” dell’ipoglicemia. Per costatare ciò hanno, quindi, analizzato il respiro di otto donne diabetiche, dopo aver indotto un abbassamento del livello degli zuccheri nel loro sangue. Ovviamente tutto sotto il controllo medico. 

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Dai risultati delle analisi chimiche, pubblicati su Diabetes Care, è emerso così che, durante gli stati di ipoglicemia, nel fiato si raddoppino i livelli di isoprene, una sostanza ancora poco conosciuta, ma che si sa prodotta dall’organismo durante l’assemblaggio delle molecole di colesterolo. Fido sarebbe in grado di individuarla grazie al suo potente fiuto “Le persone – spiega Mark Evans, coordinatore dello studio – non avvertono la presenza dell’isoprene, ma i cani, con il loro incredibile olfatto, lo possono riconoscere facilmente, e per questo possono essere addestrati ad allertare i loro padroni in caso di crisi”. Da qui il possibile sviluppo di nuovi test diagnostici.