Una scena orribile quella che si è mostrata qualche giorno fa agli occhi dei volontari delle sedi palermitani di Lida e Oipa: un “tappeto di cani morti”, sparsi all’interno di un casolare in stato di abbandono – a Pioppo, in provincia di Palermo – e che, al momento del macabro ritrovamento, si sarebbe rivelato senza la presenza dei proprietari. Non sembra esserci alcun dubbio riguardo la causa del loro decesso: i poveri cagnetti sarebbero stati avvelenati con esche imbevute di una sostanza utilizzata in agricoltura, come lumachicidi o similari. Sono stati ritrovati, infatti, con vomito e bava misti a sangue che usciva dalla bocca, tipico sintomo di avvelenamento. È stato – si legge in un articolo pubblicato sul sito web dell’agenzia di stampa GeaPress – un pomeriggio tra lacrime, rabbia e angoscia, quello vissuto dai volontari palermitani intervenuti a Pioppo, frazione di Monreale. Un caso complicato dove è poi intervenuta, non senza qualche polemica, anche la polizia municipale. Monreale, infatti, ricade in un distretto veterinario diverso da quello di Palermo. Solo in quest’ultima città c’è, però, un presidio veterinario pubblico presso il canile municipale, ma la sua attività riguarda solo l’area urbana di Palermo e Villabate. Dunque, il caos. Sono in tutto tredici i cani rinvenuti morti in questa proprietà privata. Altri, invece, sono stati trovati ancora vivi e, grazie alle spese dei volontari, sono stati trasferiti presso l’Istituto Zooprofilattico di Palermo. Ma i cani in cura saranno poi restituiti ai volontari. “Un tappeto di cani morti – hanno riferito Alessandra Musso e Daniela Brunetto, responsabili rispettivamente delle sedi palermitane di LIDA e OIPA – è quello che ieri (ndr.19 gennaio) si è presentato agli occhi di alcuni volontari che sono corsi sul posto intorno alle 16.30, allertati da alcuni vicini. Un cane ancora vivo ma disteso a terra, e uno che si lamenta da dentro l’appartamento”. I cagnetti morti avvelenati sono stati trovati – come racconta un volontario – accasciati nelle peggiori posizioni per via della sofferenza causata dal veleno. Da tempo i residenti della zona richiedevano un intervento delle istituzioni, ma alla fine il peggio. Adesso le due associazioni animaliste coinvolte nella vicenda annunciano di avere già contatto i loro legali al fine di valutare se per quanto accaduto a questi poveri quattro zampe sono ravvisabili estremi di reato. Intanto, fino a ieri, i cani morti si trovavano ancora distesi nella villetta, tra le loro feci e sangue.