Strage randagi in Ucraina: la solidarietà dei tifosi italiani
28 febbraio 2012
2 min

Strage randagi in Ucraina: la solidarietà dei tifosi italiani

Striscioni tra gli spalti degli stadi per dire stop alla barbara uccisione dei cani randagi in Ucraina, sede degli Europei di calcio 2012. Fino allo scorso novembre le uccisioni sono avvenute con l’autorizzazione dell’autorità ucraine e poi, a seguire da quella data, in maniera illegale ma comunque tollerata. Tutto questo per “ripulire” le strade da presenze ritenute scomode e non all’altezza di un importante evento sportivo come quello che si sta per avvicinare. La triste vicenda ha toccato la sensibilità di tutta la comunità internazionale e in tutta Europa si organizzano continuamente manifestazioni. Anche l’Italia non è rimasta indifferente al problema. Un servizio di Striscia la Notizia, andato in onda lo scorso venerdì, mostra i messaggi di solidarietà che negli ultimi due mesi sono stati esposti dai tifosi italiani negli stadi, dall’Olimpico di Roma allo stadio di Firenze o a quello di Cagliari, proprio con l’intento di riuscire a fermare quest’orrendo sterminio di quattro zampe. Dispiace e fa rabbia quando a un certo punto si vedono alcuni steward dell’Olimpico far rimuovere a due tifosi della Lazio il loro striscione di protesta. Forse a qualcuno non piace che sia dato troppo risalto al problema. Le proteste vanno, comunque, avanti. L’Italia ha presentato un’interrogazione parlamentare e anche l’ambasciata ha preso a cuore la vicenda: «Dalle autorità ucraine abbiamo avuto la massima disponibilità, ci hanno assicurato – dichiara a Striscia la Notizia Pierluigi Schettino, funzionario dell’ambasciata d’Italia a Kiev – che sono state intraprese una serie d’iniziative per affrontare il problema». Anche l’Eurodeputato dell’IdV Andrea Zanoni, che è pure vicepresidente dell’Intergruppo Benessere Animali al Parlamento Europeo, si è rivolto al presidente Victor Yanokovych e al premier Mykola Azarov, per chiedere di fermare le terribili uccisioni di cani e gatti randagi in Ucraina. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa GeaPress, la lettera inviata alle autorità ucraine è stata cofirmata in tutto da ventidue Eurodeputati, appartenenti a tutti i gruppi politici del parlamento europeo e undici stati membri. «In qualità di Eurodeputati, riteniamo la gestione di cani e gatti randagi in Ucraina inaccettabile e pertanto – si legge nella lettera – vi chiediamo di intervenire urgentemente e di mettere fine a questo massacro di migliaia di animali innocenti. Vi chiediamo, inoltre, di affrontare il fenomeno del randagismo in maniera completamente diversa e umana, ad esempio costruendo rifugi e tramite sterilizzazione».