Trapani, lotta al randagismo in alto mare
6 aprile 2012
2 min

Trapani, lotta al randagismo in alto mare

A Erice, una cittadina siciliana in provincia di Trapani, si sta attuando una lotta al randagismo assai particolare e discutibile: si sta intervenendo, infatti, con fucili carichi di anestetico. Un intervento, secondo quanto riferito dal sindaco Giacomo Tranchida, dettato dall’esigenza di garantire la salute e la sicurezza dei cittadini. Ciò in seguito a presunti casi di aggressione, forse un paio, che sarebbero avvenuti nella spiaggia di Erice. Intanto, i poveri trovatelli cercano come possono di sfuggire al tiro dei cecchini. Alcuni pelosi, in seguito a un intervento sul litorale, si sono pericolosamente diretti verso il mare e uno di loro si è perfino gettato in acqua, nuotando per venti minuti tra le onde gelide. Ѐ stato poi tratto in salvo da un gommone della Guardia Costiera, ma di essere accalappiato non ne ha voluto proprio sapere. Un intervento, quello messo in atto dal Comune di Erice, non privo di polemiche, a maggiore ragione se si considera il periodo in cui si sta attuando, ovvero in piena campagna elettorale. Tra non molto, infatti, a Trapani si terranno le elezioni amministrative e a queste prenderà parte anche il sindaco che ha deciso di avviare la tanto discussa lotta al randagismo. La prima cattura attraverso dardi con anestetico risale a circa una settimana fa, condotta dal Corpo Forestale della Regione Siciliana assieme alla collaborazione della Polizia Municipale locale e della Protezione Civile. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa GeaPress, sono una trentina i quattro zampe prelevati e adesso detenuti in una struttura vicino allo svincolo autostradale, mentre altri sono stati trasportati al canile di Trapani. A questi, negli ultimi giorni, ne sono stati aggiunti altri. Secondo il sindaco di Erice, i cani saranno adesso sterilizzati e poi dati in adozione. Non si può, quindi, che sperare che vada proprio così e che l’iniziativa non sia solamente un modo per accalappiare voti e non solo cani. In ogni caso, è importante domandarsi se sia davvero opportuno risolvere il problema del randagismo, ricorrendo ai fucili e sparando tiri in teoria non mortali. Non sempre, infatti, è andata così. Qualche giorno fa nella mischia è stato colpito anche un cane obeso di circa quindici anni e affetto da tumore, a detta di molti abbastanza tranquillo. Gravemente malato, non ha retto agli effetti dell’anestetico ed è morto per collasso cardiocircolatorio. Certo, in questo caso è ancora più difficile trovare una spiegazione al perché agire in questo modo.