Un cronista scrive: “Uccidete i randagi”. E sul web si scatena il putiferio
22 agosto 2012
3 min

Un cronista scrive: “Uccidete i randagi”. E sul web si scatena il putiferio

«Trovarsi accerchiato da un branco di cani randagi in città e cercare rifugio sul cofano di una macchina. Il problema del randagismo a Messina c’è e l’amministrazione comunale non ha fatto un fico secco per risolverlo». Questo l’inizio dell’articolo che negli ultimi due giorni sta suscitando grande scalpore in tutto la rete (per leggerlo interamente basta andare al seguente link: http://www.messinaoggi.it/News/Cronaca/2012/08/20/Uccidete-i-randagi.-Sono-un-pericolo-3681.html). Fin qui niente di particolarmente strano, ma la stessa cosa non si può dire della conclusione. Il cronista, un certo Davide Gambale del quotidiano messinese on line “Messina Oggi”, termina il pezzo con un post scriptum che sta letteralmente provocando lo sdegno di molti: «Al bando gli animalisti. I cani vanno abbattuti». Per non parlare del titolo: «Uccidete i randagi. Sono un pericolo!». Frasi molto forti, che per l’autore dell’articolo vogliono rappresentare solo una provocazione per riaccendere l’attenzione sul problema del randagismo, secondo il suo parere non abbastanza considerato dal Comune di Messina. Si legge: «Il cronista-cittadino si chiede cosa abbia mai fato l’amministrazione comunale per risolvere il problema del randagismo in città. Si chiede se esista un servizio di accalappia cani, se l’amministrazione ha mai affrontato il problema. Il cronista pretende risposte concrete dal sindaco. Grazie». Per molti, invece, si tratta solamente di una proposta vergognosa e inaccettabile, una vera istigazione a uccidere i trovatelli a quattro zampe, in contrapposizione alla legge 189/04 che punisce con la reclusione fino a due anni chiunque causi senza alcuna necessità la morte a un animale. Come si apprende da un articolo pubblicato su strettoweb.com, sembrerebbe che il coordinatore nazionale del Partito Animalista Europeo, Enrico Rizzi, abbia già depositato una formale denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Messina, tramite la stazione dei Carabinieri, contro il direttore del quotidiano incriminato, per il reato di “istigazione a delinquere” e per tutti quelli che saranno ravvisati dall’Autorità giudiziaria: «Resto sorpreso nel vedere tanta insensibilità, ignoranza, incapacità e – dichiara Rizzi – scarsa professionalità ad opera di un giornalista che non solo non conosce la legge, ma istiga addirittura i cittadini a infrangerla. Non mi sorprenderebbe se questo giornalista per risolvere l’annoso problema delle pensioni proponesse la soppressione di tutti gli anziani». Tanti i commenti negativi provenienti dal web: «Una società che si presume civilizzata, non può concepire questi orrori. Se ciò avviene, è segno di degenerazione culturale», oppure: «Questa non è una provocazione. Questo è un mucchio di parole messe a caso su un foglio».