Un pastore tibetano al posto del leone: truffa in uno zoo cinese
16 agosto 2013
2 min

Un pastore tibetano al posto del leone: truffa in uno zoo cinese

Davvero singolare la truffa messa in atto in uno zoo cinese a Louhe, una città nella provincia di Henan. Una vicenda che contribuisce a rafforzare il luogo comune che vorrebbe i cinesi – si legge in un articolo pubblicato sul sito web huffingtonpost.it – “maestri del falso”. In poche parole, come riporta il quotidiano online Beijing Youth Daily, il leone dello zoo sarebbe stato rimpiazzato da un cane, più precisamente da un esemplare di pastore tibetano, una razza canina di origine tibetana caratterizzata da una folta criniera che avvolge tutto il viso, rendendola davvero molto simile al “Re della foresta”. Intercettato all’uscita dello zoo dal quotidiano cinese, un visitatore ha affermato di essersi diretto col figlio verso la gabbia del predatore, notando sin da subito qualcosa che non andava nel finto leone: l’animale non ruggiva, abbaiava. Eppure la targhetta di fronte alla gabbia riportava chiaramente la scritta: “Leone africano”: “Lo zoo – dichiara l’uomo – ci ha preso in giro, io ho pagato il biglietto 15 yuan (1 euro e 80) e lo zoo cerca di far passare un cane per un leone”. Il responsabile della struttura, Liu Suya, ha cercato di giustificarsi spiegando che “lo zoo ha a disposizione un leone, ma è stato portato in allevamento e sostituito – aggiunge il direttore – con un cane di proprietà di un nostro dipendente. Lo abbiamo portato qui per motivi di sicurezza”. La direzione – si continua a leggere su huffingtonpost.it – si è poi scusata e ha provveduto a sostituire la targhetta di fronte alla gabbia. Quella del leone taroccato non è l’unica scoperta fatta all’interno di questa struttura, in cui vengono detenuti diversi tipi di animali. Nello zoo, infatti, un altro cane era stato inserito all’interno della gabbia delle volpi e una volpe bianca chiusa dietro le sbarre dove avrebbe dovuto esserci un leopardo. A quanto pare – spiega sempre Liu Suya – gli animali sarebbero stati collocati in quelle gabbie per diversi motivi, in poco tempo ritorneranno al giusto posto. In particolare, il leone e il leopardo sarebbero stati sostituiti in modo che potessero riprodursi, mentre il mastino tibetano era rinchiuso in gabbia semplicemente per “motivi di sicurezza”. L’altro cane, invece, sarebbe stato messo all’interno della gabbia del lupo al fine di creare un ibrido fra cane e lupo. In questa maniera si cerca di superare i problemi derivanti dalla carenza di fondi in cui riversa lo zoo.