Usa, costringe il cane a bere la vodka: arrestato
26 marzo 2012
2 min

Usa, costringe il cane a bere la vodka: arrestato

maltrattamento
Ennesimo atto di crudeltà nei confronti nei nostri amici a quattro zampe. Questa volta il povero malcapitato è un cagnolino statunitense, costretto dal padrone a mandare giù un grande quantitativo di alcol, tanto da non reggersi più sulle zampe e da rischiare la vita. Per fortuna la bestiola è riuscita a salvarsi, mentre l’uomo è finito dietro le sbarre. Ѐ accaduto a Helena, capitale del Montana: i protagonisti sono un volpino di Pomerania di circa dieci chili e un uomo di 49 anni, Todd Schrier, solito frequentare un bar del luogo assieme al piccolo quattro zampe. Secondo quanto raccontato dal quotidiano locale Independent Record, l’episodio risale ai primi giorni di marzo. Un giorno alcuni clienti del locale hanno notato che Arly, questo il nome del cagnolino, stava male a causa di un’evidente intossicazione, così hanno deciso di avvisare le autorità. Alcuni testimoni, infatti, avrebbero visto il suo proprietario costringerlo a bere della vodka da un bicchiere di plastica. Il tutto sarebbe accaduto all’esterno del bar. Al loro arrivo, gli agenti hanno trovato Arly che faticava a mantenere l’equilibrio e a muoversi in linea retta, cadendo a terra più volte. L’animale è stato portato urgentemente in una clinica veterinaria. L’uomo, invece, è stato subito fermato dalla polizia. Per fortuna negli Stati Uniti le leggi contro la violenza sugli animali sono abbastanza considerate. Nel momento in cui si sono resi conto cosa fosse successo al povero quattro zampe, gli agenti hanno deciso di arrestare l’uomo con l’accusa di violenza e crudeltà nei confronti del proprio cane, ma anche per essere in possesso di un sacchetto di plastica con dentro alcune pillole d’idrocodone, un antidolorifico a base di oppio. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Todd Schrier è stato rinchiuso nel carcere di Helena con un addebito pesante e una richiesta di cauzione di ben 30 mila dollari. Arly, invece, è rimasto ricoverato per alcuni giorni: da un prelievo è risultato, infatti, che nel suo sangue c’era un’altissima percentuale di alcol, pericolosa per l’uomo figuriamoci per un animale così piccolo. Un tasso alcolemico di 0,348 per cento, più di quattro volte superiore al limite stabilito per mettersi alla guida. «In venti anni di attività – dichiara meravigliata Michelle Richardson, la dottoressa che ha avuto in cura il cagnolino – non ho mai visto un cane con un tale livello di avvelenamento». Adesso Arly si trova al sicuro nel rifugio gestito da un’associazione.