Fido sì, Fido no
23 ottobre 2012
4 min

Fido sì, Fido no

adottare adozione

Oggi vorrei scrivere di tutti quei cani, ogni giorno sempre più numerosi, che sono adottati da cuccioli e diventano presto un fastidio, un qualcosa di cui sbarazzarsi al più presto. La spiacevole verità è che ancora oggi si adotta un cane senza avere la minima competenza, certi che tutto andrà bene, non si sa bene per quale ragione. Si vendono cuccioli senza alcuna selezione riguardo al carattere (escluso ovviamente gli allevatori seri), mettendo in riproduzione cani con evidenti problemi caratteriali, aggressivi, mordaci, eccessivamente timorosi, pur di fare quattro soldi. Così facendo, si inizia a rapportarsi con il cucciolo già con il piede sbagliato. Ho scritto e ho letto milioni di articoli sulla necessità di informarsi sul tipo di cane da adottare, su come rapportarsi con Fido, magari facendo un corso per adozione, ma devo constatare con grande tristezza che le persone continuano ad acquistare cuccioli per un mero senso estetico, senza alcuna attenzione a queste considerazioni. Al cucciolo poi è concessa ogni cosa (in parte è corretto, parlando di un cucciolo): ci piace prenderlo in braccio e coccolarlo, amiamo quando ci salta addosso e ci lecca sulla faccia, oppure pensiamo di aver preso una recluta da comandare a bacchetta, insegnandogli l’educazione in stile militaresco. Né nell’uno né nell’altro caso facciamo il bene del nostro amico, che un giorno crescerà e penserà giustamente che sia lecito saltare addosso e leccarci in faccia. Dopo tutto abbiamo passato gran parte della sua infanzia, rinforzando questo comportamento.Un cucciolo in quanto tale non può avere i comportamenti di un cane adulto, perché ancora non capace di poter sopportare stimoli esterni negativi. Penso che nessuno di noi si sognerebbe mai di dare un colpo con un giornale arrotolato o sgridare un bimbo che, intento a esplorare, apre i cassetti e butta a terra ogni cosa. Eppure con i cuccioli questa cosa è fatta continuamente. Non vale dire “l’ho solo sgridato” o “era solo un buffetto”, “non gli ho fatto male”: l’effetto che ha avuto sul nostro amico peloso è testimoniato semplicemente da quanto Fido l’abbia subito. Uno schiaffo sul muso di un cucciolo può avere un effetto devastante sul rapporto animale/padrone e, in base alle considerazioni fatte in precedenza, è probabile che tale schiaffo possa risultare per quel cucciolo più punitivo di un violento strattone con un collare a strangolo per cane adulto. Purtroppo il proprietario medio non guarda il proprio cane o se lo guarda non lo vede. Tanti clienti mi parlano dei loro cani come cani sicuri, quando nella realtà entrano nel campo addestramento già preoccupatissimi, con un’evidente andatura allarmata, con un’evidente iperventilazione, sobbalzando a ogni schermir di foglia. Loro non se ne sono mai accorti. Com’è possibile, mi chiedo? Com’è possibile che un professionista possa dire a un cliente di allontanarsi per dieci minuti, perché al ritorno troverà un soldatino ad attenderlo? Sono cose successe e che accadono continuamente. Il problema sta pure nel fatto che molti lasciano il cane a queste persone e a volte anche per più di dieci minuti, solo perché la gente non ha tempo, non può frequentare le lezioni insieme al proprio cane, ha il negozio, è impiegata o semplicemente non ne ha voglia. Che dire di una telefonata di questo tipo: “Buongiorno, ho un problema con il mio cane. Distrugge tutto, abbaia, ogni tanto mi ringhia. Le chiedo di vederlo per poter dare un giudizio più preciso sul lavoro da fare, fissiamo un appuntamento”. Il giorno prima la signora mi ritelefona, annullando l’appuntamento e dicendo: “Abbiamo risolto il problema, abbiamo regalato il cane”. Mi sono dilungato un po’, ma tutto questo discorso va in un’unica direzione: è l’ennesimo articolo che vi esorta a ponderare bene l’acquisto di un cane, valutando bene ogni aspetto e facendo una scelta ponderata. Occorre pensare che sarà vostro compito educarlo e che le parole passione, pazienza, buon senso dovranno far parte del vostro vocabolario nella sua educazione.