La cucina a sei zampe: seconda, semiseria avvertenza
21 febbraio 2013
2 min

La cucina a sei zampe: seconda, semiseria avvertenza

La saggezza popolare sostiene che il cane sia il miglior amico dell’uomo (chissà perché noi donne non siamo mai comprese nel pacco…), ma dimentica di sostenere che spessissimo l’uomo è il peggiore amico del cane.

Dò per scontato che chi naviga in questo sito ama i cani, vorrebbe un cane, ha un cane. Dò anche per scontato che chi ha preso un cane si sia informato (su questo argomento dovrei scrivere un altro libro, perché in tanti anni ho visto di tutto sulle motivazioni psicologiche che spingono gli umani a prendere un cane…) sulle necessità del cane. Anche e soprattutto quelle alimentari.

Dò infine per scontato che chi ha un cane lo nutra quasi sempre con cibo confezionato. Perché gli umani sono pigri, indaffarati e spesso disattenti. Perché le scatolette sono comode e si può riciclare la latta. Perché le crocchette sono una scorta facile anche da portarsi in giro, non puzzano e non sporcano. Perché alcuni allevatori e veterinari le raccomandano, quando addirittura non ne diventano testimonial. Perché i cibi confezionati offrono un’alimentazione bilanciata e sicura. O almeno così dovrebbero.

In effetti, alcune marche sono davvero eccezionali. Altre però lasciano molto a desiderare. Leggete l’etichetta di una scatoletta per rendervi conto di cosa c’è dentro (dovreste farlo anche per i cibi umani…). Le marche eccezionali hanno un solo difetto: costano una follia. Vanno bene per chi ha una carta di credito illimitata, per chi ha un cane con patologie (esistono mangimi apposta per cani diabetici, con problemi renali, ecc.), per chi ha un solo cane viziatissimo, per chi ha un cane raro e pregiato, quindi delicato.

Quindi, PER ME, non vanno bene. E nei prossimi articoli vi spiegherò perché.