L'alimentazione del cucciolo di grossa taglia
22 febbraio 2017
3 min

L'alimentazione del cucciolo di grossa taglia

L’obesità e il surplus di nutrienti possono avere effetti devastanti su un cucciolo di grossa taglia in crescita. Il ruolo del proprietario nell’alimentazione è pertanto importantissimo.

Se confrontiamo le curve di crescita di tre razze di taglia piccola, media e gigante riscontriamo che:

La crescita è rapidissima per tutte le taglie nei primi mesi (tra il II° e il IV° mese – alcuni cani raggiungono il 45% del peso corporeo);

La crescita del cane gigante continua rapidamente fino a oltre i 9 mesi di età. Il periodo critico, in cui è maggiore il rischio che si sviluppino patologie ortopediche, è quello antecedente la chiusura delle epifisi delle ossa lunghe, i primi 6 mesi di vita sono considerati ulteriormente critici. Fondamentali sembrano essere l’apporto calorico del cibo, la quantità di calcio e il corretto bilanciamento degli altri minerali. Non sono le proteine a mettere a rischio il cucciolo, bensì il quantitativo calorico del cibo scelto. Il valore energetico è dato da proteine, carboidrati e grassi che, a parità di grammi, portano il doppio delle calorie. A un cucciolo in crescita sono necessarie, per la costruzione del suo organismo, proteine in buona quantità (tra il 22% e il 32%) e di elevato valore biologico. Se controlliamo i tenori analitici delle etichette possiamo considerare elevati i valori di grassi intorno al 24% (di materia secca), medi intorno all’11% e bassi intorno all’8%. Parallelamente, un mangime da 4 kcal al grammo è considerato ad alta energia (e quindi da evitare), da 3.5 kcal al grammo medio e da 3 kcal al grammo ipocalorico. La linea di confine tra quantità di grassi ottimale ed eccessiva sembra essere il 12% ma studi in merito sono tuttora in corso. Controlliamo il mangime, il dosaggio ma anche il peso e le misure del cane. Non basta invaghirsi di un’etichetta che decanta “mangime per cuccioli”, giriamo il sacco e verifichiamo la densità calorica dell’alimento e i tenori analitici. Nutrire troppo un cucciolo di grossa taglia non lo aiuta a crescere meglio o a crescere di più, lo spinge semplicemente a “crescere prima”, creando dei pesi che lo scheletro non è ancora in grado di sostenere.

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 Che dire sul calcio? A lungo si è dibattuto sul rapporto calcio fosforo, ora il ruolo chiave sembra giocato esclusivamente dal calcio: se in eccesso porta guai, la percentuale ideale per i cuccioli di grossa taglia in crescita è compresa tra lo 0.7 e l’1.2%. Il fosforo? È  bene che si relazioni al calcio in un rapporto variabile tra 1:1:1 (ideale) e 1:2. Se il calcio varia tra lo 0,7 e l’1.2% il fosforo deve oscillare tra lo 0.6 e l 1.1 %.

Anche il rame è importante ma è contenuto in dosi adeguate in tutti i mangimi in commercio. L’apporto di rame deve essere ben coordinato con quello degli altri minerali come zinco, iodio e manganese, tutti adeguatamente presenti nei mangimi moderni. Alcuni ricercatori hanno preso in esame il bilancio anioni- cationi (Na+ Cl-): se inferiore ad una data quota potrebbe avere un ruolo preventivo sullo sviluppo delle displasie. Chi sceglie un alimentazione industriale non deve mettere nella ciotola integratori di vitamine e minerali: in passato supplementi di calcio e vitamina D andavano molto di moda e hanno prodotto gravi danni.