L'ozonoterapia nel trattamento dei tumori nel cane
24 ottobre 2017
7 min

L'ozonoterapia nel trattamento dei tumori nel cane

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L’ozonoterapia rappresenta un valido supporto nella terapia dei tumori, così come avviene nel campo umano i nostri amici a quattro zampe possono beneficiare di un trattamento atossico, anallergico, che migliora la tollerabilità dei chemioterapici mettendo in atto una serie di meccanismi antiossidanti che vanno a riparare i danni provocati da questo tipo di trattamento. Inoltre, uno dei maggiori problemi in campo oncologico è che il farmaco non riesce a raggiungere il cuore del tumore perché quest’ultimo si crea una sorta di corazza attorno e quindi l’ozono migliorando la microcircolazione fa sì che il farmaco riesca a raggiungere la massa tumorale. Questo meccanismo di migliorare il microcircolo non deve confondersi con l’angiogenesi tumorale che, mediante la stimolazione di un fattore di crescita endoteliale, fattori di crescita rilasciati dalla cellula tumorale, stimolano la formazione di nuovi vasi e quindi la nutrizione del tumore. Su questo meccanismo (dell’angiogenesi), infatti, l’ozono ha un’azione inibente che impedisce la nutrizione della massa ed eventuali metastasi.

Uno dei principali sostenitori dell’ozono terapia, dottor Shallenberger, asserisce che il problema principale con il cancro non è la mancanza di ossigeno, ma la disfunzione mitocondriale. Questo danno ai mitocondri si ottiene se questi non utilizzano bene l’ossigeno, con l’ozonoterapia i mitocondri vengono stimolati a utilizzare meglio l’ossigeno e, quindi, a produrre energia.

L’ozono, inoltre, è un potente immunostimolatore: attivando la linea TH1, responsabile della sorveglianza delle cellule atipiche, accerchiando la massa e delimitandola come un corpo estraneo, inoltre attivando i macrofagi (gli spazzini dell’organismo), si pulisce il terreno infiammatorio ripristinando il PH e la concentrazione di ossigeno tessutale. Si sa ormai da qualche tempo che le terapie biologiche stanno avendo un grosso riscontro nella terapia del cancro, l’ozono si affianca alle terapie biologiche e tradizionali chemioterapiche agendo in sinergia e potenziandone l’attività, riducendo nello stesso tempo gli effetti tossici dei farmaci.

Con i trattamenti di ozono, attraverso insufflazioni rettali o in autoemoterapia, il paziente affronta i trattamenti chemioterapici conservando energia e vitalità con una qualità della vita migliore. L’insufflazione rettale è indolore, consiste nell’inserire un piccolo catetere nel retto e insufflare una siringa di ozono, tutto questo in pochi secondi senza, nessuno stress da parte dell’animale. Con la grande autoemoterapia (GAET) human blood transfusion (reinfusion on cardiopulmonary bypass) si prelevano pochi cc di sangue (a seconda del peso, da circa 20 a 100 cc) e si aggiunge l’ozono con la stessa quantità di sangue prelevato e si reinfonde il sangue ricco di ozono al paziente per endovena, in altri casi il sangue arricchito di ozono viene reinfuso per via intramuscolare (PAET) se si vuole stimolare e regolarizzare il sistema immunitario, in tal caso la quantità di sangue è minore, pochi ml di sangue (es cane di 10 kg 5 cc di sangue). I trattamenti possono essere settimanali o ogni quattro giorni a seconda delle condizioni cliniche e del trattamento chemioterapico.

L’ozono rientra, quindi, in un protocollo di oncologia integrata con l’obiettivo di migliorare l’organismo in tutta la sua interezza. Molto spesso i tumori sono farmacoresistenti, l’ozono non fa altro che potenziare l’effetto dei farmaci o dei rimedi naturali (cannabis, melatonina, curcuma, micoterapia, ecc.) nell’ambito di un trattamento di oncologia integrata . I trattamenti con l’ozono hanno dato risultati incoraggianti in campo umano come trattamento coadiuvante nei tumori del cervello, in quanto l’ozono a differenza di molti farmaci supera la barriera ematoencefalica. Un certo riscontro anche nei carcinomi e nei tumori del fegato, mammella, leucemie, linfomi, ecc. Inoltre, l’ozono ha un’interessante applicazione, le infiltrazioni intratumorali che hanno un’azione diretta sulle cellule tumorali. Alcuni lavori in Germania documentano risultati incoraggianti in carcinosi peritoneale, con lavaggi di soluzione fisiologica ozonizzata intraperitoneale in affiancamento ai trattamenti chemioterapici.

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Il primo a parlare della relazione tra acidità e tumori fu Otto Warburg, premio Nobel che affermò che la cellula neoplastica vive in assenza di ossigeno, tutti i tessuti infiammatori hanno un ambiente acido in carenza di ossigeno. Nel cancro l’ipossia gioca un ruolo fondamentale nell’attivazione dell’HIF, fattore inducibile dall’ipossia. La trasmutazione genetica indotta dall’ipossia andrà ad attivare il fattore HIF che andrà ad agire sulla formazione di nuovi vasi (angiogenesi)VGF tumorale. Infatti, in un tumore mammario la presenza di ossigeno è di 10 millimetri di mercurio rispetto a un tessuto sano che è 60 millimetri di mercurio. Alla presenza di ossigeno non si ha l’attivazione del HIF L’HIF, il responsabile dell’angiogenesi tumorale (responsabile della crescita tumorale e metastasi) blocca il gene dell’eritropoiesi (risultando un’anemia con calo delle difese immunitarie e recidive a distanza). Sappiamo con certezza che la cellula per trasformarsi in tumorale deve crescere in un terreno acido e privo di ossigeno (tessuto infiammato). Se si alcalinizza e si ossigena il tessuto, si creano le condizioni che la cellula tumorale non può proliferare e utilizzare energia. In queste condizioni muore.

Vantaggi della terapia dell’ozono per il cancro sono: 1) una maggiore ossigenazione dei tumori e dei tessuti ischemici; 2) effetto antinfiammatorio e analgesico (locale), antiossidante; 3) l’attivazione dell’endotelio vascolare (non tumorale); 4) il miglioramento della residenza allo stress ossidante; 5) la stimolazione del sistema immunitario; 6) la stimolazione del sistema neuroendocrino; 7) la regolazione dell’anemia del midollo osseo e la produzione di globuli rossi. Nella massa tumorale c’è vasocostrizione che mantiene il grado di acidosi, l’ozono migliora il microcircolo (maggiore elasticità degli eritrociti e vasodilatazione periferica), quindi le applicazioni di ozonoterapia prima di trattare il paziente con la chemio permette di fare entrare meglio il chemioterapico all’interno della massa neoplastica. La vitamina C e il Glutatione sono molto importanti il giorno dopo l’ozonoterapia, perché potenziano l’azione dell’ozono. L’ossigeno-ozono terapia, ripulendo il sangue dalle tossine, può essere un ottimo adiuvante, anche al fine di contrastare le intossicazioni derivanti dall’uso dei farmaci, riducendo di molto gli effetti collaterali della chemio come: nausea, diarrea, vomito, mucositi e disfunzioni d’organo.

In uno studio in vivo, iniettando direttamente nel tessuto tumorale dell’ozono, si è indotto la necrosi della massa tumorale e inibita la proliferazione delle cellule neoplastiche. L’estensione delle zone necrotica dipendevano dalla concentrazione dell’acqua ozonizzata. L’azione dell’ozono non interessa il tessuto normale e danneggia soltanto il tessuto del tumore selettivamente inducendo la necrosi. Un’ipotesi della necrosi può essere la produzione si radicali (ROS). Le cellule tumorali a differenza delle cellule sane hanno pochi enzimi antiossidanti come la superossido dismutasi (SOD), la catalasi e la glutatione perossidasi, pertanto le cellule tumorali sono sensibili ai radicali liberi reattivi (ROS) con distruzione della membrana cellulare e della cellula neoplastica. L’ozono, quindi, sia per via sistemica che localmente rappresenta un valido aiuto nella terapia dei tumori nel cane e nel gatto, tale pratica va considerata non come trattamento unico ma inserita in un protocollo di oncologia integrata che prevede le associazioni di chemioterapici con rimedi naturali che ne potenziano l’azione terapeutica.

Ci sono pochi lavori scientifici in campo veterinario sull’ozonoterapia in campo oncologico perché, si sa, predomina l’interesse del farmaco, ma sicuramente i risultati incoraggianti spingeranno la ricerca scientifica disinteressata alle lobby nel pianificare protocolli che si affiancheranno ai trattamenti tradizionali, migliorando la qualità di vita dei nostri amici a quattro zampe.

Riferimenti 1. The Safety and Anti-Tumor Effects of Ozonated Water in Vivo Kohei Kuroda, Kazuo Azuma, Takuro Mori, Kinya Kawamoto, Yusuke Murahata, Takeshi Tsuka, Tomohiro Osaki, Norihiko Ito, Tomohiro Imagawa, Fumio Itoh, and Yoshiharu Okamoto

2. V. bocci, Ozone una nuova droga medica, 2005, springer 3. Renate Viebahn-Haensler, l’uso dell’ozono in medicina 4. Nashiku shimizu, Noriko shimizu, Terapia dell’ozono per piccoli animali, 2008, Società giapponese della medicina veterinaria tradizionale 5. Lester Mandelker, SAUNDERS CLINICS VETERINARIE piccola pratica animale VOl.4-1 6. V. Bocci (2002), Ossigeno-Ozone terapia Una valutazione critica, Kluwer editori accademici 7. Possible Therapeutic Effects of Ozone Mixture on Hypoxia in Tumor Development MARGHERITA LUONGO, ANNA LISA BRIGIDA, LUIGI MASCOLO and GENNARO GAUDINO Department of Anesthesiological , Surgical and Emergency Sciences, University of Campania, Naples, Italy.

Dott. Alessandro Prota