Quando il cane sporca in casa
2 maggio 2012
11 min

Quando il cane sporca in casa

malattie
Il comportamento di sporcare in casa è percepito dai proprietari di cani come un grosso problema di convivenza, soprattutto quando le eliminazioni inappropriate permangono anche nell’età adulta. Infatti, se per un cucciolo di pochi mesi che sporca in casa si chiude un occhio e se ne attende pazientemente la crescita, nel caso di un cane adulto, invece, la pazienza si esaurisce in fretta. Questo problema rappresenta, infatti, una delle principali motivazioni che portano le famiglie ad abbandonare o cedere a terzi il proprio cane.

Le cause:
– Educazione non corretta
Il cucciolo fino a circa 4 mesi di vita non è in grado di controllare l’emissione di urina e di feci in modo autonomo perché gli sfinteri muscolari dell’ano e dell’uretra non sono ancora sotto il completo controllo della volontà. Questi sfinteri permetteranno al cucciolo di trattenere l’emissione di feci e urina, nonostante lo stimolo ad evacuare, solo dopo essere “maturati” e pertanto il cucciolo fino a quel momento sarà fisiologicamente incapace di trattenersi, se non per brevissimo tempo rendendo quindi inutile, se non dannosa, qualsiasi punizione.

Gli errori nell’educazione sono abbastanza frequenti e i più comuni sono rappresentati da:
1. Punire il cucciolo per aver sporcato in casa: nella maggior parte dei casi il proprietario sgrida o punisce il cucciolo solo quando si accorge della presenza dell’urina o delle feci, magari al ritorno dal lavoro o dopo essersi allontanato dal cucciolo per un po’ di tempo.
In questi casi il cucciolo è sgridato in ritardo rispetto all’azione dello sporcare e spesso è punito in modo sproporzionato rispetto all’entità del danno. Queste punizioni, che generalmente si ripetono più volte al giorno, generano ansia e paura nel cucciolo che, oltre a non essere in grado di collegare la punizione all’aver sporcato in casa (in quanto la punizione è impartita in ritardo rispetto all’azione), non percepisce neanche lo sporcare in casa come un reale problema. Queste punizioni in breve tempo portano il cucciolo a sviluppare insicurezza, paura e sfiducia verso il proprietario con il conseguente ritardo nel corretto apprendimento.


2. Poche uscite rispetto alle necessità o uscite troppo brevi: molto spesso i proprietari non ricevono abbastanza informazioni riguardo la frequenza con cui è necessario portare il cucciolo in passeggiata per fargli fare i suoi bisogni. Sei è un numero accettabile di uscite per un cucciolo tenuto in appartamento. Il cucciolo, infatti, ha la necessità di urinare e defecare molte volte al giorno in particolare appena sveglio, dopo aver mangiato, dopo i riposini diurni, dopo il gioco.

3. Utilizzo di pannoloni o giornali nei primi mesi: per ovviare al problema delle numerose uscite o degli incidenti notturni, molto spesso è permesso al cucciolo di utilizzare un giornale o un panno appoggiato sul pavimento. Questo accorgimento può rappresentare un compromesso per coloro che hanno un cane in appartamento e sono fuori casa per molte ore al giorno, purtroppo, però, l’utilizzo di questa tecnica educativa può portare ad alcuni inconvenienti. Con l’utilizzo del panno assorbente o del giornale il cucciolo, infatti, viene implicitamente autorizzato a fare i suoi bisogni dentro casa e facilmente acquisisce una preferenza per eliminare sui materiali che gli sono stati messi a disposizione. Questo non solo ritarda il corretto apprendimento dell’eliminare fuori casa, ma predispone anche a futuri incidenti: i panni assorbenti, infatti, assomigliano molto come morbidezza e consistenza a tappeti e coperte.

4. Interruzione della passeggiata non appena il cucciolo ha fatto i suoi bisogni: in questo caso il cucciolo potrebbe associare l’eliminazione all’aperto con la fine di una cosa piacevole, vale a dire della passeggiata, portandolo in seguito a rimandare, a casa, il momento dell’evacuazione per evitare che l’uscita si concluda troppo velocemente.

5. Conclusione della passeggiata anche se il cucciolo non ha fatto i suoi bisogni: per alcuni cuccioli particolarmente attivi e sensibili la passeggiata rappresenta un evento talmente eccitante ed entusiasmante da far dimenticare loro di dover fare i bisogni. Il risultato è che il cucciolo si ricorda di eliminare solo una volta tornato a casa, dove l’ambiente più tranquillo e conosciuto favorisce la “concentrazione” necessaria.

Per una corretta educazione
-fare frequenti passeggiate
-non interrompere sistematicamente le passeggiate dopo l’eliminazione
– non tornare a casa se il cucciolo non ha eliminato
-premiare il cucciolo quando si mette in posizione per urinare o defecare
-non punire il cucciolo per gli incidenti in casa
-tenere sotto controllo il cucciolo quando è in casa per cogliere in anticipo i segnali che preludono l’evacuazione (annusare per terra, fare qualche giro su se stessi annusando per terra, acquattarsi) e portarlo immediatamente fuori casa
-confinare il cucciolo in caso di assenza dei proprietari e la notte
-avere un po’ di pazienza!

– Urgenza
Quando il comportamento dello sporcare in casa è sporadico e occasionale è probabile che il problema sia dovuto all’impossibilità del cane di uscire all’esterno nel momento dell’urgenza a urinare o defecare.

– Problemi clinici
I problemi clinici che possono portare ad un comportamento eliminatorio errato, sono diversi. Alcuni dei più comuni sono le infezioni delle vie urinarie, durante le quali è presente un aumento della frequenza dell’emissione di urine e dolore durante la minzione, le malattie renali e del tratto urinario, il diabete mellito e insipido, l’iperadrenocorticismo, la piometra, alcuni problemi neurologici. Anche l’aumento dell’assunzione d’acqua e di conseguenza l’aumento dell’urina prodotta può essere alla base di un problema eliminatorio. L’assunzione d’acqua è influenzata dalla dieta, dalle condizioni ambientali e della temperatura esterna, dall’assunzione di determinati farmaci, da alcuni disturbi psicologici o si manifesta come conseguenza di altri stati patologici.
Per quanto riguarda la defecazione, i problemi clinici che più comunemente possono alterarla sono: patologie a carico dell’apparato gastroenterico che causano un aumento della frequenza e quantità di feci prodotte ( parassiti, virus, infezioni batteriche sono le cause più comuni), allergie alimentari, problemi neurologici, patologie che causano dolore durante la defecazione. Alcuni esempi di condizioni algiche, che rendono difficoltosa l’assunzione ed il mantenimento della posizione accucciata, sono l’infiammazione e le infezioni dei sacchi anali, la stitichezza, dolori articolari o alla colonna vertebrale.

– Problemi legati all’età
Anche negli animali, come nell’uomo, l’invecchiamento può portare ad una modificazione del comportamento di eliminazione. Esso può essere dovuto ad un fisiologico cambiamento della motilità del tratto intestinale ed ad un indebolimento degli sfinteri muscolari, in particolare quello uretrale, con la conseguente incontinenza urinaria, ma anche ad una perdita degli apprendimenti ad eliminare correttamente, a causa di una disfunzione cognitiva legata all’invecchiamento, o ancora a causa dell’insorgenza di patologie organiche.
In presenza di una disfunzione cognitiva del cane anziano adeguate terapie comportamentali e farmacologiche, volte a migliorare le funzioni cognitive e lo stato emotivo del cane, offrono generalmente un valido aiuto.
Variazioni nella composizione della dieta e modificazioni ambientali e di stile di vita possono migliorare il problema dell’eliminazione inappropriata dovute ai normali cambiamenti delle funzioni fisiologiche legate all’invecchiamento.

– Incontinenza
Per incontinenza s’intende la perdita del tono e del controllo degli sfinteri muscolari dell’uretra o dell’ano, con la conseguente perdita involontaria di urina o feci. Le principali cause sono l’invecchiamento, la sterilizzazione in età avanzata, problemi neurologici.

– Marcatura
Con il termine di marcatura s’intende il deposito volontario di urina o feci su superfici verticali o rialzate con significato sociale. La marcatura del territorio rientra nei comportamenti normali del cane, ma può diventare un problema quando si verifica all’interno della casa.
Il comportamento di marcatura è presente sia i maschi che nelle femmine ed ha principalmente una valenza sociale e comunicativa, cioè viene utilizzato dai cani per comunicare tra loro. La marcatura è anche in parte influenzata anche dagli ormoni sessuali soprattutto nei maschi. Questo implica che la castrazione può ridurre il fenomeno della marcatura, ma non lo elimina completamente in quanto esso è soprattutto un comportamento sociale che il cane apprende fin da cucciolo. Generalmente i maschi marcano con l’urina molto più frequentemente rispetto alle femmine e lo fanno tenendo la zampa sollevata durante l’emissione di urina (che talvolta si riduce a piccole gocce). Le femmine non sterilizzate aumentano la frequenza dell’urinazione con l’avvicinarsi dell’estro.
Se il cane non ha mai mostrato il comportamento di marcatura in casa ed improvvisamente sente il bisogno di marcare il territorio domestico, questo può significare che si sono verificati dei cambiamenti (fisici, ambientali o sociali) che lo portano a dover segnalare in maniera più evidente la sua presenza o il suo stato sociale.
Per attenuare il problema della marcatura all’interno della casa per prima cosa vanno individuate le motivazioni che spingono il cane a marcare il territorio.
Le motivazioni più frequenti sono:
Stimoli sessuali: il periodo del calore per le femmine e la vicinanza di una femmina in calore per i maschi rappresentano stimoli sessuali che aumentano il comportamento di marcatura.
Variazioni ambientali: la presenza di nuovi odori, la variazione dell’arredo domestico, lavori di ristrutturazione, un trasloco ecc. sono tutti fattori che destabilizzano il territorio creando la necessità nel cane di riappropriarsi del proprio spazio e di renderlo noto agli altri componenti del gruppo sociale.
Variazioni sociali: modificazioni della gerarchia sociale all’interno del nucleo familiare possono favorire la marcatura. Il raggiungimento della maturità sociale o sessuale del cane, l’arrivo di un altro cane, le variazioni nel rapporto con il proprietario, l’arrivo o la partenza di un membro della famiglia ( la nascita di un bambino, separazioni, la partenza per studio o lavoro di un familiare ecc.) rappresentano una rottura dell’equilibrio sociale definito in precedenza.

– Ansia da separazione (vedi capitolo sull’ansia da separazione)
Con ansia da separazione si definisce quel particolare stato d’ansia manifestato dal cane quando viene lasciato solo o quando i proprietari si allontanano da lui.
Un cane affetto da ansia da separazione, durante l’assenza dei proprietari, manifesta alcuni comportamenti riferibili ad uno stato ansioso. I comportamenti più frequenti sono gli abbai o ululati insistenti, la distruzione di oggetti appartenenti ai proprietari, il grattamento di porte o finestre o altre vie d’uscite, l’eliminazione di urina e feci sparse e in piccole quantità.

– Sottomissione
Alcuni cani possono emettere urina come segno di sottomissione. Questo è un comportamento tipico del cucciolo che viene appreso fin dalla nascita. Fino alla terza – quarta settimana di vita, il cucciolo, non essendo in grado di eliminare feci e urine in modo autonomo, viene stimolato dalla madre. Dopo averlo messo a pancia in su, la madre stimola con il leccamento la zona anale e genitale del cucciolo (riflesso perianale). Una volta acquisita l’autonomia nell’eliminazione, questa postura (pancia in su con l’eventuale emissione di urina) assume in seguito un significato di sottomissione passiva ed è riproposta dal cucciolo o dal cane adulto in occasione dell’interazione con altri cani, in particolar modo adulti dominanti. Questo comportamento può essere riproposto dal cane anche durante l’interazione col proprietario, quando l’atteggiamento di quest’ultimo appare agli occhi del cane minaccioso o imponente (ad esempio in presenza di un uomo altro e robusto). L’urinazione da sottomissione si può presentare anche in altre situazioni dove il cane non si sente a proprio agio e ritiene di doversi sottomettere per allontanare la minaccia ad esempio in occasione di un abbraccio troppo caloroso, del bagnetto, del sollevamento da terra ecc.).
Una corretta gestione dell’interazione e della comunicazione con il cane, affinché non si senta minacciato quando avvicinato o toccato dal proprietario o da altre persone, e l’acquisizione di maggiori competenze, da parte del proprietario, nel percepire lo stato emotivo del proprio cane, contribuiscono a migliorare il problema.

– Paura
Alcuni cani possono urinare o defecare come risposta ad uno stimolo o situazione che provoca loro paura. Generalmente, questo avviene per una contrazione involontaria dei muscoli della vescica e del colon. Oltre all’eliminazione involontaria, un cane che ha paura può mostrare anche altri segni: irrigidimento, tremori, affanno, pelo dritto sul dorso, coda tra le gambe, orecchie appiattite ecc..
Quando è presente una fobia generalizzata e cioè quando il cane manifesta paura per tutto ciò che non conosce e per tutto ciò che è diverso dall’ambiente abituale di vita, il problema eliminatorio si può presentare per una reale difficoltà del cane a defecare e urinare durante le passeggiate. La costante sensazione di essere in pericolo che il cane prova durante le uscite fuori casa, gli impedisce di trovare la condizione necessaria per eliminare all’esterno.