Vetmedin : attenzione alle dosi e alla sua tossicità
19 giugno 2012
4 min

Vetmedin : attenzione alle dosi e alla sua tossicità

malattie

Il Vetmedin è un inibitore della fosfodiesterasi III di calcio con proprietà sensibilizzanti. Da alcuni anni viene adoperato per migliorare la qualità della vita nei cani affetti da insufficienza cardiaca congestizia. All’inizio era stato concepito per trattare il cuore insufficiente dilatato ,oggi la sua applicazione si è allargato anche per i casi di insufficienza valvolare ,spesso pero’ se ne fa un abuso associandolo ad altri farmaci quali aceinibitori diuretici ed altri antipertensivi .

Il Vetmedin non deve essere utilizzato in animali con nota ipersensibilità o allergia al farmaco, (gonfiore del volto della lingua e delle labbra ,orticaria e difficoltà respiratorie)
• Inoltre, è controindicata nelle cardiomiopatie ipertrofiche e le condizioni cliniche in cui un aumento della gittata cardiaca non sia possibile per motivi funzionali o anatomici (ad esempio stenosi aortica).
• Pimobendan ha inoltre determinato un significativo miglioramento dei segni di insufficienza cardiaca quando aggiunto alla terapia standard per i cani con cardiomiopatia dilatativa e ha contribuito a un miglioramento della sopravvivenza in alcuni cani (doberman pinscher).
• Gli Inibitori della fosfodiesterasi bloccano l’inattivazione di AMP ciclico con aumento del tono simpatico e quindi la gittata cardiaca ,hanno una azione vasodilatatrice riducendo la pressione arteriosa ,questa azione va presa in considerazione se si associano gli aceinibitori anche loro vasodilatatori potenziando quindi l’azione ipotensiva. Se a questi si aggiunge un diuretico la pericolosità può aumentare se non controllati continuamente attraverso misurazione della pressione e monitoraggio dell’attività cardiaca.

Nella Monografia del Vetmedin (bugiardino)tra gli effetti collaterali in Italia si punta l’attenzione solo su: • Vomito, diarrea e inappetenza. In realtà se si legge la monografia del prodotto a livello Internazionale tra gli effetti collaterali si legge:

• azotemia (accumulo di prodotti di scarto azotati nel sangue)
• debolezza e mancanza di coordinazione
• fluido che circonda i polmoni (versamento pleurico)
• epatossicita’
• svenimento
• coliche addominali
• tosse
• liquido nella cavità addominale (ascite)
• scompenso cardiaco
• morte improvvisa
Perché’ in Italia non vengono trascritti molti di questi effetti collaterali nel bugiardino?.
Molti di questi “effetti collaterali” possono essere sintomi di progressione della malattia cardiaca ,ma avvolte possono essere il risultato di un dosaggio troppo elevato specie se associato ad Ace inibitori (Enalapril,Enacard Fortekor ecc) e diuretici.
Importante quindi valutare bene se somministrare il Vetmedin ,cercare di ridurre il dosaggio se compaiono effetti di tossicità o altrimenti eliminarlo se il paziente non lo tollera’.
L’errore più comune è quello di aumentare il dosaggio in relazione alla presenza della tosse ,si aumenta il dosaggio finche’ non cessa la tosse ,questo è sbagliato perché’ è preferibile convivere con qualche colpo di tosse invece di aumentare il dosaggio a livelli tossici con conseguente scompenso cardiaco versamento pleurico e addominale oltre che a sofferenze con coliche addominali .
In campo umano gli inibitori delle fosfodiesterasi vengono adoperati negli scompensi cardiaci acuti per brevi periodi (in relazione alla loro tossicità epatica),in campo veterinario il trattamento e’ a vita , bisogna però compensare l’epatossicita’ con rimedi epatoprotettori oltre che migliorare la digeribilità degli alimenti e ripristinare la funzionalità gastrointestinale spesso alterata dal Vetmedin.
Come tutti trattamenti bisogna valutare i pro e i contro ,ma e’ fondamentale un controllo continuo sul dosaggio monitorando l’attività cardiaca ed eventuali aritmie che richiedono un aggiustamento del dosaggio o la sua eliminazione.
Bisogna evitare di associare come prima terapia più farmaci insieme senza prima avere saggiato la tolleranza individuale verso ciascun farmaco.
L’errore più comune e’ di aggredire l’insufficienza cardiaca con un uso eccessivo di farmaci con dosaggi troppo elevati senza compensare la loro tossicità con rimedi naturali e un alimentazione naturale ricca di Antiossidanti e Nutraceutici per migliorare l’attività cardiaca.

Dott Alessandro Prota
Chirurgo Veterinario Esperto in Medicina Naturale 
Consulenze on line 3393201159