Cesar Millan arriva in Italia, ma le associazioni animaliste invitano a boicottarlo
22 giugno 2012
2 min

Cesar Millan arriva in Italia, ma le associazioni animaliste invitano a boicottarlo

addestramento

Ѐ diventato famoso con il programma televisivo “Dog Wishperer”, trasmesso in Italia dal canale satellitare di Sky National Geographic e dal canale del digitale terrestre Cielo. Si tratta di Cesar Millan, conduttore dello show e addestratore messicano di cani, divenuto famoso prima negli Stati Uniti e poi in tutto il resto del mondo. La sua grande fama lo porterà, nei prossimi mesi, a fare una mini-tournée in Europa, dove registrerà nuove puntate del suo programma. Tra le altre tappe c’è pure l’Italia, ma nel nostro Paese le associazioni animaliste sono sul piede di guerra, contrarie ai metodi utilizzati da Millan, «che prevedono – dichiarano – uso sistematico della forza, coercizione, maltrattamento fisico e psicologico del cane». Da qui, l’invito di Oipa, Enpa, Lav, Lega nazionale per la difesa del cane e Leidaa, in nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, a non collaborare con il nuovo show del canale National Geographic, che avrà per protagonisti animali senza padrone. In un comunicato si legge che tali associazioni «non offriranno i propri cani come cavie per le fantasiose tecniche rieducative di Millan” e invitano le altre strutture di accoglienza a fare altrettanto. Ciò che non tollerano dell’addestratore messicano è il suo concetto del capobranco, secondo cui il proprietario di un cane non educato deve sostanzialmente far capire chi comanda, e di conseguenza le maniere un po’ “forti” che utilizza: secondo loro, «Millan si rapporta al cane come se fosse una macchina da domare, con la quale il proprietario non ha nessun ruolo relazionale. Negare – sottolinea la Federazione – l’esistenza della cognizione animale e utilizzare un metodo basato sulla punizione positiva (forza fisica) nega tutto ciò che negli ultimi anni è stato scoperto grazie a studi scientifici, veterinari ed etologici sul cane e sul lupo». Per gli animalisti i metodi di Millan sono semplici forme di maltrattamento: «Oltre a non educare e informare i proprietari al rispetto del benessere dell’animale, avallando quindi accessori come i collari a strozzo con punte interne, lui stesso – spiegano in una nota – impiega come ausilio nell’addestramento il collare elettrico, il cui uso in Italia è vietato dalla legge perché considerato maltrattamento». L’addestratore di cani, secondo quanto riportato dal Corriere delle Sera, ha sempre respinto ogni critica che gli è arrivata. In particolare, nega che durante il programma i cani siano strangolati oppure presi a calci, come talvolta sembra invece di intuire dalle riprese.