In Puglia i resti del più antico cane italiano
3 settembre 2020
2 min

In Puglia i resti del più antico cane italiano

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Scoperto il più antico cane italiano, una testimonianza datata tra 14 mila e 20 mila anni fa. I suoi resti sono stati rinvenuti nei siti di Grotta Paglicci a Rignano Garganico, in provincia di Foggia, e Grotta Romanelli a Castro, in provincia di Lecce, per opera dell’unità di ricerca di Preistoria e antropologia del dipartimento di Scienze fisiche, della terra e dell’ambiente dell’università senese, in collaborazione con altri enti nazionali e internazionali. Lo studio è stato pubblicato recentemente su Scientific Reports.

cane-graffiti

Stando a quanto riportato da bari.repubblica.it e riferito da Francesco Boschin, archeozoologo dell’Università di Siena e coordinatore della ricerca, si tratta di una scoperta importante che va a modificare quello che fino ad adesso si credeva di sapere, “in quanto – spiega il ricerctaore – i cani più antichi, riconosciuti con certezza dagli studiosi di preistoria, provenivano fino a ora da contesti dell’Europa centrale e occidentale datati a circa 16mila anni fa. I resti pugliesi rappresentano quindi, a oggi, gli individui più antichi scoperti nell’area mediterranea ma potrebbero rappresentare anche le prime testimonianze in assoluto del processo che ha portato”. Adesso seguiranno altre ricerche, che permetteranno di capire meglio quale fosse il ruolo del nostro fedele amico a quattro zampe nelle comunità paleolitiche.