Dermatite atopica del cane: la terapia naturale
25 luglio 2011
6 min

Dermatite atopica del cane: la terapia naturale

allergia cura malattie
La dermatite atopica è un’ipersensibilità ereditaria verso allergeni inalatori. L’età di insorgenza della malattia è compresa tra 1 e 3 anni nel 75% dei cani ammalati. È nota la predisposizione alla patologia di alcune razze, come il Pastore Tedesco, il Boxer, il Labrador Retriever, il West Highland White Terrier, il Fox Terrier, il Setter irlandese, il Barboncino e lo Schnauzer nano, ma possono essere colpite tutte le razze.

A seconda degli allergeni che scatenano la malattia, questa si può presentare in forma stagionale o annuale. Purtroppo il 30% delle forme stagionali si trasforma in un problema costante. Nella condizione allergica i componenti del sistema immunitario del cane reagiscono nei confronti delle sostanze estranee (allergeni), cui il soggetto viene a essere esposto. La via più frequente di ingresso degli allergeni è quella inalatoria. Il soggetto presenta prurito più o meno intenso, a volte localizzato in una specifica zona, ma più spesso diffuso in diverse aree, se non addirittura in tutto il corpo. Alcuni soggetti presentano anche rinite con starnuti e/o congiuntivite e rarissime sono le forme asmatiche.

Gli allergeni che possono causare l’atopia includono i pollini degli alberi, i pollini delle erbe infestanti o delle colture, le muffe, le piume, polvere delle abitazioni, i resti dell’acaro della polvere della casa. In un elevato numero di cani il prurito si manifesta con leccamento dei piedi e sfregamenti del muso e delle zampe. La dermatite conseguente inizia con eritema, che può progredire con una dermatite aspecifica con ispessimento della pelle, croste, alopecia e/o piodermite secondaria e seborrea. Più comunemente sono interessate le estremità, la zona perioculare (attorno agli occhi), il muso, le ascelle e l’inguine. Altri sintomi dei cani atopici possono comprendere crisi di sternuti, lacrimazione derivante da una congiuntivite allergica, otite esterna (padiglione arrossato o ispessito con croste) e alterazione di colore del mantello in seguito all’azione della saliva che provoca zone brunastre (dermatite da Malassezia).

Va ricordato che spesso cani atopici presentano anche intolleranze alimentari o, anche, allergie verso alcuni alimenti o additivi presenti nel pet food (alimentazione industriale). È, quindi, fondamentale nella terapia dell’allergia atopica seguire una dieta con alimenti naturali privi di conservanti e additivi. Un cane atopico è spesso allergico, anche, alle pulci (precisamente alla saliva delle pulci), il suo mantello, quindi, deve essere mantenuto sempre pulito e libero da insetti, altrimenti il prurito ricompare anche dopo la guarigione della dermatite.

La pelle dei soggetti atopici spesso è complicata dalla Malassezia, un fungo che si sviluppa per il leccamento e l’infiammazione cronica. La Malassezia si manifesta con una colorazione brunastra specie nelle aree umide (il tempo freddo umido favorisce la proliferazione del fungo), questo complica la dermatite perché il soggetto atopico si sensibilizza nei confronti della Malassezia e dei batteri che si moltiplicano sulla pelle arrossata e umida, si crea, quindi, un circolo vizioso da dove non se ne esce più, con continui cicli di antibiotico e cortisone che con il passare del tempo creano non poche complicazioni degli organi interni, alterazione della flora intestinale e indebolimento del sistema immunitario. 

Spesso nella terapia dell’atopia viene adoperata la Ciclosporina, un chemioterapico con effetti tossici a distanza di tempo e soppressione midollare (midollo osseo dove si formano le cellule del sangue), con conseguente diminuzione delle cellule ematiche e leucocitarie (deputate alla difesa ).
La Ciclosporina blocca il prurito e l’arrossamento della pelle del cane, ma con un prezzo molto alto che si fa sentire nel tempo, infatti, il proprietario è soddisfatto del risultato, ma con il tempo deve ritornare dal veterinario per problemi ancora più gravi, come alterazioni della funzionalità epatica e renale e disfunzioni immunitarie (abbassamento delle difese immunitarie e anemia), che aprono la porta a infezioni batteriche virali parassitarie e tumori.

La medicina integrata veterinaria riconosce l’utilità del cortisone e antistaminici per impedire il grattamento e il leccarsi continuo, ma si impegna a modulare la risposta immunitaria cercando di abbassare la proliferazione di cellule del sistema TH2 (che producono anticorpi con liberazione di istamina), favorendo la crescita del sistema TH1 con la proliferazione dei linfociti T (responsabili della difesa cellula mediata). Il cortisone favorisce lo spostamento della crescita verso il sistema TH2, quindi, se da un lato riduce l’infiammazione, da l’altro favorisce la crescita delle cellule deputate alla sorveglianza verso allergeni.

La modulazione immunitaria nella medicina tradizionale si fa con i vaccini che nella pratica veterinaria spesso danno risultati deludenti (risultati positivi nel 60% dei casi), costosi e che richiedono trattamenti tutto l’anno. La medicina naturale veterinaria si affida alla immunoterapia con citochine omeopatizzate, estratti d’erbe e micoterapia (estratti da funghi), che modulano la risposta infiammatoria. Contro il prurito nelle fasi acute, dopo aver trattato con antistaminici e cortisone, si prescrivono prodotti omotossicologici che hanno il compito di ripristinare il tessuto danneggiato drenando le tossine dalla pelle (in omotossicologia la malattia è il risultato di un accumulo di tossine).

Il trattamento locale è fondamentale per trattare la cute delicata contro la Malassezia e infezioni batteriche, facendo uso di Shampoo a base di Clorexidina, antimocotici, tea tree oil, Calendula.
Importantissimo ripristinare il film lipidico di protezione con olii e lozioni speciali naturali privi di sostanze sensibilizzanti. La dieta è fondamentale, occorre escludere gli alimenti con additivi e conservanti e offrire alimenti naturali con esclusione di quelli intolleranti e allergizzanti.

La gestione del cane Atopico è, quindi, molto difficile e articolata, si deve curare l’organismo nel suo insieme e non ricorrere a rimedi tossici che curano solo il sintomo tralasciando il problema di base .Un sistema immunitario che va in tilt provoca danni in tutto l’organismo, predisponendo a malattie croniche e degenerative con invecchiamento precoce e tumori. L’associazione con antiossidanti e vitamine serve a rallentare e sostenere gli organi stressati dalle terapie cortisoniche.

La medicina cinese riconosce il fegato l’organo bersaglio nelle allergie, migliorando la funzionalità epatica, migliora l’allergia e cosi la congestione cutanea. Importante, quindi, favorire la crescita dei linfociti T, per riequilibrare l’eccesso di immunoglobuline responsabili del rilascio di istamina che provoca prurito e infiammazione.

Un soggetto allergico va curato per tutta la vita da quando iniziano i campanelli d’allarme come: scolo nasale, oculare scuotimento delle orecchie, leccamento degli arti, prurito anale, pelle calda e arrossata, ecc. In questi casi, occorre riprendere subito il trattamento e interrogarsi se abbiamo tralasciato qualcosa, come l’alimentazione, l’ambiente, le vaccinazioni o altro ancora.


Dott. Alessandro Prota
Chirurgo Veterinario Esperto in Medicina Naturale
Consulenza on line 339.3201159