Il linguaggio del corpo
30 gennaio 2014
17 min

Il linguaggio del corpo

Anche se pochi di noi sono in grado di parlare perfettamente le tante lingue del cane, la maggior parte può capire la differenza tra un cane amichevole e uno scostante. Il cane sembra recepire il messaggio con pochissima difficoltà. È facile da percepire l’aura di un cane fiducioso, rilassato e accomodante, tanto quanto osservare i comportamenti specifici e le posture del corpo. Tali cani emanano calore e cordialità: la testa portata alta come una grande risata, l’andatura saltellante e la coda scodinzolante ricurva sulla groppa del cane.

Allo stesso modo, si può letteralmente sentire la tensione emanata da un cane che non è amichevole: la testa bassa, le orecchie appiattite, lo sguardo penetrante, i denti scoperti e il tipico suono del ringhio, pilo-erezione lungo la schiena, le gambe rigide, la coda alta, diritta, rigida e, di solito, vibrante.

È difficile vivere con un cane, anche solo per un paio di giorni, senza imparare un ampio vocabolario del suo linguaggio del corpo. La maggior parte dei proprietari ha abbastanza chiaro come agisce un cane quando è felice, fiducioso, amichevole, deferente, pauroso o aggressivo. Infatti, la maggior parte dei proprietari di cani ha compilato un dizionario completo e descrittivo del linguaggio del corpo del cane, comprendo gran parte del repertorio dei comportamenti, con le interpretazioni valide per ogni posizione.

I sentimenti del cane

L’interesse di molte persone sul comportamento del cane e sul suo linguaggio del corpo si concentra sulla loro volontà di conoscere le emozioni, i sentimenti e le preferenze del cane: per avere una migliore idea di come il cane si sente e quello che vorrebbe fare. La maggior parte dei proprietari si preoccupa dei propri cani e di come si sentano. Vogliono sapere se sono contenti o se sono tristi. Scalda l’anima entrare in empatia con un altro individuo, specialmente se di un’altra specie. Inoltre, è semplicemente affascinante e toccante guardare i tentativi che fa il cane per comunicare con i suoi occhi, la fronte corrugata e forse un paio di movimenti dell’orecchio, comunicando, per esempio, che vorrebbe avere la cena prima la domenica, che vorrebbe andare fuori per i bisogni, che ha perso il gioco sotto il letto o che vorrebbe essere coccolato sul divano. Questi sono i piaceri che derivano dal condividere la vita con un cane.

Ma per alcuni imparare a conoscere la lingua del cane ha poco o nulla a che fare con l’interpretazione dei suoi sentimenti e delle sue emozioni. Invece, l’interesse per il linguaggio del corpo viene utilizzato per la previsione di comportamenti non desiderati e per elaborare diverse punizioni. Se il cane è sconvolto è di secondaria importanza, le principali preoccupazioni sembrano essere se il cane morde o no e come punirlo quando manifesta qualche surrogato comportamento del lupo. Come se non bastasse, ironia della sorte, i maltrattamenti continui e il bullismo subito dall’umano (con il linguaggio scorretto del corpo) sono, molto frequentemente, la ragione principale per cui il cane è sconvolto, per cui, a volte, sembra voler mordere.

Un interesse rudimentale e utilitaristico del linguaggio del corpo per predire se il cane morde o no ha certamente senso per tutte quelle professioni che si occupano di numerosi cani adulti con precedenti sconosciuti. Tuttavia, il valore predittivo del linguaggio del corpo non è affidabile come la maggior parte pensa, soprattutto perché molti segnali possono avere una varietà di significati e perché i cani paurosi, turbolenti e non educati sono più propensi a mordere rispetto a quelli che sono veramente aggressivi. In realtà, la maggior parte dei cani che ringhia non morde, mentre alcuni cani sembrano mordere senza preavviso.

Comportamento ambiguo

Non è sempre vero che le azioni di un cane necessariamente rispecchiano le sue intenzioni. Considerando che possiamo facilmente osservare e quantificare il comportamento di un cane, si può azzardare solo un’ipotesi per i suoi sentimenti e le intenzioni. Questo non vuol dire che i cani sono volutamente falsi, doppiogiochisti o ingannevoli. Avere una doppia faccia è, dopo tutto, il lato debole umano per eccellenza. Piuttosto, molte posture del corpo del cane e delle vocalizzazioni hanno semplicemente una varietà di significati diversi. Ad esempio, il ringhio può essere una minaccia, può significare frustrazione, paura, mancanza di fiducia o un modo appreso di dimostrare impotenza. In alternativa, il ringhio può essere un invito al gioco oppure può essere una modalità di comunicazione appresa che ha ben poco a che fare con le emozioni sottostanti. Alcuni cani ringhiano come una sollecitazione per giocare, altri come una richiesta di coccole e altri ancora ringhiano se si smette di accarezzarli. Ovviamente, in certi casi, il ringhio del cane diventa rapidamente un comportamento appreso perché è sempre stato rinforzato dal proprietario (anche se involontariamente) nel momento in cui gioca o accarezza il cane che ringhia. Il ringhio è una delle vocalizzazioni più incomprese del dizionario del cane, soprattutto in alcune razze, che sembrano ringhiare o ” parlare” su ogni argomento immaginabile, compreso il tempo.

D’altra parte, i comportamenti tipicamente amichevoli possono avere interpretazioni alternative ostili. Un cane può snudare i denti come un sorriso sottomesso o come una minaccia. Può usare la zampa come un segno di pacificazione amichevole e deferenza in segno di saluto oppure può utilizzarla con l’avambraccio dritto in segno di minaccia. Un cane può avvicinarsi furtivamente per avere compagnia o come una manovra per dimostrarvi il suo grado più elevato. Un cane può portare un regalo o profferire un “dono”, come un test, per vedere se avete il coraggio di tentare di portarglielo via. E tutti noi sappiamo che una coda scodinzolante significa un cane amichevole e felice, giusto? Beh, sicuramente una frequenza elevata, con un movimento di grande ampiezza, è di buon auspicio per un incontro sociale felice, ma ci sono diversi modi di scodinzolare. Ad esempio, non è raro per un cane scodinzolare furiosamente quando sta abbaiando e si sta scagliando contro un altro cane. Allo stesso modo, una grande ampiezza, una frequenza lenta come quando un gatto “schiocca” la coda, significa che al cane davvero non gli piacete, mentre una piccola vibrazione alla punta della coda con una frequenza elevata mentre la coda è tenuta alta e perpendicolare, in genere segnala che l’animale è estremamente teso e stressato e sta per reagire.

Stressato? 

Altri segni di stress possono anche avere spiegazioni alternative più semplici. Ad esempio, le eccessive grattate e marcature con l’urina sono di solito segni di un basso livello di stress, perché il prurito potrebbe essere causato da una pulce e la minzione frequente, magari seguita da una buona annusata, può essere causata dall’estro della femmina della porta accanto. Quando un cane sbadiglia, può essere stanco. Più frequentemente, però, si pensa che sia leggermente stressato. Allo stesso modo, buttarsi a terra e mettersi a pancia in su può suggerire che il cane sia stanco, oppure può riflettere l’aumento dei livello di stress durante una sessione di training, derivante dalla confusione del cane nel momento in cui il proprietario pretende troppo. Il cane presenta un comportamento di impotenza e fa sì che il proprietario si fermi e lo lasci in pace, in questo modo viene rinforzato il comportamento del cane. Il cane ora ha imparato ad agire in questo modo e utilizza questo stratagemma per fermare le sessioni di formazione in altri momenti. Alcuni cani utilizzano anche il ringhio come segnale appreso di impotenza. Il povero cane vuole solo fermare il bullismo e di solito il ringhio fa il suo lavoro. A volte, però, il ringhio è erroneamente percepito come testardaggine e dominanza e così il bullismo aumenta finché, alla fine, inevitabilmente il cane ringhia per davvero.

L’interpretazione dei segnali ambigui a volte può essere difficile e spesso dipende dal contesto. Talvolta sottili segnali nel contesto contribuiscono a fornire la risposta. Ad esempio, la lingua sporgente, un breve sollevamento di una zampa o anche un inchino per gioco inseriscono in un contesto ludico i comportamenti successivi, come il ringhio e l’inseguimento.

Se si è perso lo spunto interpretativo, chiedete al cane “come si sente”, chiamandolo e facendogli fare alcuni semplici esercizi come sedersi, sdraiarsi, e mettersi a pancia in su. Se il cane non viene, se si blocca, si nasconde o fugge, di solito ci si trova in difficoltà. Ma se il cane viene rapidamente quando richiesto, vi sta dicendo che è cordiale e disponibile al contatto sociale. E, naturalmente, mettersi a pancia in su è uno dei massimi segnali di deferenza. Cosa si può chiedere di più? Inoltre, degno di nota, ci sta dimostrando condiscendenza. In realtà, è stato volontariamente e felicemente condiscendente. Una risposta pronta da parte del cane è una buona prova che il proprietario ne ha il controllo.

Quando chiamate un cane e lui arriva velocemente (e felicemente), si siede, si sdraia, e si mette a pancia in su quando lo chiedete, il cane sta dimostrando rispetto e condiscendenza e questo significa che è il proprietario ad averne il controllo. Questo è un test semplice, ma rivelatore, se mai doveste essere confusi in merito ai sentimenti o alle emozioni del vostro cane. La procedura di cui sopra aiuta anche a ricostruire la fiducia in un cane che è sconvolto. Se il cane si concentra sul rispondere prontamente a tutte e quattro le richieste (vieni, seduto, terra e rollover), molto probabilmente smetterà di ringhiare prima ancora del completamento della sequenza. Benvenuti nella magia meravigliosa del contro-condizionamento!

Con i segnali ambigui, così come con qualsiasi comportamento del cane, le domande importanti sono: 
1. pensi che il tuo cane ti ami? (oppure avete un rapporto conflittuale?); 
2. puoi controllare il comportamento del cane? 
Ad esempio, se un cane che sta ringhiando si zittisce e si calma su richiesta, è improbabile che il cane stia ringhiando perché è aggressivo.

Cani che ringhiano 
Che cosa fare se avete un sacco di difficoltà a fermare il cane mentre ringhia? Abbiamo a che fare con un temuto cane dominante? Un bastardo aggressivo? Un alfa del branco che sta progettando di prendere il controllo della famiglia oggi e domani, del mondo? Molto probabilmente no.

Tipicamente, i cani che ringhiano e si danno delle arie sono i maschi che in una scala gerarchica stanno nel mezzo, con esperienza limitata e sono insicuri della loro posizione sociale e così, di solito, ricorrono al bluff e alle minacce prolungate (non troppo dissimile dalle persone a dire il vero). Spesso il cane può ringhiare incessantemente per aggiungere maggiore enfasi a un comportamento. Normalmente i cani più apertamente aggressivi, come dice anche il proverbio, abbaiano ma non mordono. “Se davvero hai, non c’è bisogno di ostentare.” Infatti, un vero cane al top della scala gerarchica è piuttosto tranquillo e rilassato, ricorre molto raramente alle minacce protratte troppo a lungo, per non parlare dei bluff, non ne ha bisogno. Al contrario, la minaccia è sottile e il follow-up è immediato, breve e tagliente.

Il tipo tranquillo 

In sostanza, la maggior parte dei cani hanno due motivi, in buona fede, per mordere: 
1. perché sono i cani e questo è ciò che fanno i cani; 
2. perché, in generale, le persone non sono molto gentili con loro. 

Quando i cani sono sconvolti e spaventati, non chiamano un avvocato e non scrivono una lettera di reclamo, semplicemente ringhiano e mordono. Ironia della sorte, nei rari casi in cui un cane (solitamente) pauroso morde, è spesso accusato di mordere imprevedibilmente, senza provocazione, senza preavviso e senza motivo. In realtà, però, ci sono sicuramente molte buone ragioni per cui il cane ha morso e lui certamente ha dato numerosi avvertimenti, anche se gli avvertimenti possono essere stati troppo “sottili” per la maggior parte degli osservatori umani.

Molti cani, tuttavia, mordono minacciando poco e dando pochi avvertimenti, ma questo ha ben poco a che fare con l’aggressività. Al contrario, la stragrande maggioranza dei cani mordono perché sono timorosi, spaventati, non socializzati, e/o per mancanza di fiducia. La morsicata potrebbe essere prevista se il cane fosse in atteggiamento sottomesso o se stesse schioccando i denti mentre scatta in avanti, ma spesso il comportamento scostante del cane è l’unico avvertimento palese; e, naturalmente, un cane non socializzato che dorme può mordere se disturbato o spaventato. Altri cani mordono a causa di un’euforia incontrollata. Il cane può essere in uno stato d’animo decisamente felice, per cui si comporta come si comportava da cucciolo, perché nessuno ha insegnato al cucciolo che mordicchiare mentre gioca è inaccettabile. Una volta cresciuto la giocosità del cane è fuori controllo e fa male alle persone. Così, un cane può mordere senza neppure un ringhio. Infatti, può mordere ed essere scodinzolante perché sta giocando!

Vi è un ulteriore motivo abbastanza insidioso per il quale un cane arriva a mordere senza preavviso. Normalmente il cane ringhia ogni volta che è turbato o scosso. Le persone sentono il ringhio, ma non ascoltano ciò che il cane sta dicendo. Il cane è sconvolto, ma nessuno lo ascolta. Al contrario, si finisce per punire il cane perché ringhia. Il cane ora ha due motivi per essere sconvolto, il motivo originale e il fatto che il suo proprietario l’ha punito senza che lui ne capisca la ragione e così aumenta l’intensità del ringhio. Purtroppo, anche il livello della punizione viene aumentato, fino a quando non si ha efficacemente inibito il cane a ringhiare. Il cane ora non ringhia più, ma è ancora sconvolto, molto turbato. Adesso abbiamo l’equivalente di una bomba a tempo senza il ticchettio. Il cane è doppiamente sconvolto, ma non lo dimostra, perché il proprietario lo ha sistematicamente punito per aver cercato di comunicare i suoi sentimenti. Questo significa che è importante che insegniate a un cane che ringhia a stare zitto, ma dovete SEMPRE indagare e tentare di risolvere la causa sottostante!

La ricerca della punizione (non) naturale

L’interesse fuorviato di alcune persone nel linguaggio del corpo del cane è limitato a un tentativo di escogitare dei cosiddetti modi “naturali” per punire il cane. Ad esempio, fargli abbassare lo sguardo, prenderlo per la collottola e scuoterlo o forzarlo nel farlo mettere a pancia in su, nel tentativo di punire un cane nello stesso modo in cui un cane di rango superiore potrebbe rimproverarne uno di rango inferiore o una lupa potrebbe castigare un cucciolo. Questo approccio è veramente troppo stupido per spenderci delle parole ed è un insulto all’intelligenza del cane. Tuttavia, qualche giornale pseudo-scientifico fa evidenti appelli ad alcune di queste tipologie di punizioni, anche se mancano di una logica e di qualsiasi supporto scientifico, oltre che essere spesso del tutto inefficaci. E tutto questa tiritera si svolge sotto le mentite spoglie di una formazione. Se non fosse un maltrattamento nei confronti del cane sarebbe ridicolo.

Il concetto stesso che si deve maltrattare un cane per ottenere il suo rispetto è semplicemente sbagliato e potenzialmente pericoloso tanto quanto è ridicolo. Che cosa succede se un bambino cerca di ripetere quanto ha visto fare con un cane grosso? Se il povero cane reagisce non c’è dubbio che sarà punito, portato in un canile e probabilmente soppresso. Perché assumere un tale rapporto conflittuale e combattivo con un animale? Perché trattare il nostro migliore amico come il nostro peggior nemico?

Sicuramente, qualsiasi punizione è un’indicazione che il cane non è ancora stato educato in modo efficace, altrimenti il cane non si comporterebbe più male e, quindi, non ci sarebbe più bisogno di punire. Qualsiasi punizione dovrebbe indurre il proprietario/educatore a tornare all’inizio e rieducare il cane, preferibilmente utilizzando metodi diversi (poiché le tecniche precedenti, ovviamente, non hanno funzionato molto bene). Le punizioni ripetute, tuttavia, sono una pubblicità palese dell’incompetenza di un proprietario/educatore. La “formazione” orientata alla punizione non ha evidentemente funzionato, perché il cane continua a comportarsi male (o meglio, ancora non gli è stato insegnato che quel modo di agire è inaccettabile). Penso che in questo caso stiamo parlando di un pessimo maestro, non di un cattivo allievo.

Che dire, poi, di questa mania di imitazione della lupa? Alcune persone hanno solo voglia di prendere un cucciolo per la collottola, metterlo a pancia in su e costringerlo a stare a terra. Con la scusa di educarlo? No. È solo una scusa per fare i prepotenti e spaventare i cuccioli e i cani sotto l’assunzione errata che questo è quello che fanno i cani in natura. Questo confina con la licantropia in piena regola, per cui il “formatore” pensa di essere stato trasformato in un lupo e così amministra le punizioni da lupo. Presto queste persone andranno fino in fondo e si metteranno costumi a forma di cane (con le orecchie mobili e le code scodinzolanti) per arrivare a mordere la bocca dei cuccioli, ospiti di sgargianti programmi televisivi: Trainer Gladiator, Owners Gone Wild o Puppy Survivor. O, forse, ricorreranno alla marcatura con la loro urina nella ricerca futile della realtà virtuale, della comunione olfattiva. Sono sicuro che nessun cane sano di mente è nemmeno lontanamente indotto a credere che il suo proprietario sia un lupo, un cane di rango elevato o una cagna che ha appena partorito. Troppo stupido.

Il difetto fondamentale di questo fiasco licantropico è che quando questi cosiddetti educatori citano il presunto comportamento dominante del lupo alfa, di maschi e femmine all’apice della gerarchia, in realtà danno una descrizione accurata dei precari, dei maschi posizionati nel mezzo della scala gerarchica, fastidiosi, impetuosi piccoli sacchi impellicciati di testosterone. Hanno assolutamente trascurato la sottigliezza del comportamento del cane e del linguaggio del corpo e completamente mancato di notare come un vero cane al top della gerarchia può punire un trasgressore di rango inferiore a cinquanta passi con un semplice colpo d’occhio. Un vero cane al top della gerarchia utilizza il controllo mentale (non la dominanza fisica), per chiedere il rispetto e la pacificazione negli individui di rango inferiore. Forse dovremmo imparare da questo.

Il linguaggio del corpo umano 

Con tutta la stupidità e il bullismo che troviamo nella cosiddetta “formazione”, non c’è da meravigliarsi se molti cani risultano scombussolati. In realtà, io sono sempre stupito dalla pazienza e dalla tolleranza senza riserve della maggior parte dei cani. Naturalmente il cane si sente a disagio con gli incessanti, insensati maltrattamenti fisici, il bullismo cui viene sottoposto e tutti gli altri grotteschi atteggiamenti del linguaggio del corpo umano. Troppo spesso, la cosiddetta “cura” è la causa del male. In realtà, non arriveremo mai a sapere per certo quello che un cane sta pensando o come si sente, semplicemente osservandone il comportamento. Invece, l’interpretazione dei sentimenti del cane deve trascendere la semplice osservazione clinica e obiettiva, dobbiamo sentire come il cane si sente. Sicuramente non dovrebbe esserci bisogno di avere il cervello di Einstein per realizzare che spaventare i cani e sottoporli a bullismo probabilmente non li fa sentire molto bene.

Perché mai non rispettiamo il cane solo perché è un cane e lo educhiamo come se fossimo umani e benevoli? L’educazione del cane non è una scienza difficile da capire. L’educazione del cane comprende l’insegnamento di ESL o “inglese come seconda lingua” (ndr. per noi italiano come seconda lingua) e l’insegnamento della parola umana per ogni comportamento e azione del cane, in modo da fargli capire come vorremmo che agisse. Usiamo il nostro intelletto presumibilmente superiore per insegnare semplicemente ai cani ciò che vorremmo da loro e, successivamente, a voler fare ciò che vorremmo che facessero.

La formazione non è nient’altro che comunicazione, motivazione e costruzione di un buon rapporto. La formazione è davvero molto semplice e molto divertente. Una cosa molto importante, i bambini devono essere istruiti su come ottenere il rispetto di un cane, quindi cerchiamo di fare in modo che i metodi educativi che usiamo siano adatti a tutti i membri della famiglia: tecniche semplici e amichevoli verso i cani per creare cani amichevoli verso le persone.

 

Tradotto e pubblicato con il permesso dell’autore, Ian Dunbar PhD, MRCVS e dell’editore, DogStarDaily.com

Traduzione Cristina Tirelli