Il cucciolo di cane
28 dicembre 2012
2 min

Il cucciolo di cane

cucciolo

Nel cucciolo esistono dei “periodi critici”, che influenzeranno il suo sviluppo sotto l’aspetto “psicologico e sociale”. Per quanto questa fase di vita sia di breve durata, la sua “criticità” deriva dal fatto che gli insegnamenti appresi dureranno tutta la vita.

Si possono schematicamente identificare “momenti” ben definiti nell’accrescimento del cucciolo, primo tra tutti il periodo prenatale.

Esso comprende la prima e la seconda settimana di vita, durante le quali la sopravvivenza dei cuccioli dipende completamente dalla madre. Sia il primo respiro sia il riflesso perineale (provocato leccando la regione sottostante la coda, per consentire la fuoriuscita di urina e feci) sono stimolati dalla madre. Queste attenzioni, oltre che per la sopravvivenza del cucciolo, sono importanti perché costituiranno una preparazione per lo sviluppo della classica “posizione di sottomissione”, cioè a pancia all’aria. Tale posizione è importante nella comunicazione, perché esprime l’intenzione di arrendersi, inibendo così l’aggressività dell’altro interlocutore canino. Un cane che da piccolo non ha avuto la possibilità di ricevere questo insegnamento, potrà non essere in grado di attuare una sottomissione passiva, con una conseguente difficoltà di relazione con i suoi simili. In questa fase, inoltre, sono importanti le stimolazioni tattili: il cucciolo deve, quindi, mantenere il contatto fisico con la madre e i fratelli e dovrebbe, anche, cominciare ad abituarsi a stimolazioni delicate da parte dell’uomo.

Nella terza quarta settimana di vita si ha il cosiddetto periodo di transizione, durante il quale avviene un rapido sviluppo fisico e neurologico, in particolare per quanto riguarda gli organi di senso; il cucciolo comincia a vedere, sentire, esplorare, iniziando a conoscere così il mondo circostante. Molto importante è la presenza della madre e di un ambiente circostante tranquillo ma, allo stesso tempo, stimolante poiché la mamma rappresenta la base sicura da cui allontanarsi temporaneamente per scoprire il mondo tutto intorno.

Leggi tutto l’articolo.

A cura di Silvana Cavaglià e della Clinica Borgarello