L’educazione del cane
18 settembre 2017
4 min

L’educazione del cane

Avere un cane comporta anche l’importante responsabilità di educarlo perché questo permetterà a noi e a lui di avere una relazione con ciò che ci circonda, persone o situazioni che siano, serena e equilibrata. Non sono molti i comandi che dobbiamo insegnare al nostro cane, ma quei pochi devono essere trasmessi con sicurezza e efficacia.

Ah, che bello incontrare per caso un vecchio amico che non vedevate da tanto tempo, magari a un’aperitivo estivo all’aperto. Ma… ha con sé un cane davvero carino, vivace, espressivo e… oooh i miei pantaloni bianchi! “Scusa, è il suo modo di salutare”. Peccato che 45 kg di cane e di zampe addosso non è detto che facciano piacere a tutti. Ma neanche 15.

Educare il nostro amico a quattro zampe è fondamentale per poterlo gestire in casa, nei luoghi pubblici e soprattutto nel rapporto con le altre persone e gli altri animali. Una buona educazione gli aiuterà a ridurre al minimo i pericoli per sé e per gli altri.
I primi due mesi, dalla nascita allo svezzamento, sono compito della mamma cane, che poi ci passa questo importante testimone.

Il “metodo gentile”
Diversamente da come è avvenuto in passato, oggi l’educazione del cane avviene dolcemente, in maniera non coercitiva, senza metodi violenti o punizioni e attraverso un sistema basato su piccoli premi (rinforzo positivo).

Si tratta di un approccio cognitivo-zooantropologico che parte dalla relazione fra noi e il cane. Con questo metodo, chiamato “metodo gentile”, l’uomo osserva e cerca di capire l’amico cane per dargli le giuste informazioni, e in questo modo il cane capisce ciò che gli chiediamo e sarà felice di farlo. In sostanza il nostro cucciolo apprende per associazione, vale a dire che quando fa qualcosa in modo corretto riceve sempre il suo premio.

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L’ABC della comunicazione di base
Vediamo quali sono i comandi base da insegnare al nostro cane, che rappresentano poi il punto di partenza per stabilire una comunicazione che funzioni. E ricordatevi, il comando gestuale è sempre più importante di quello verbale.

Seduto: attiriamo in silenzio la sua attenzione sul bocconcino che abbiamo in mano. Glielo facciamo annusare, poi lo portiamo sopra la sua testa, in modo che lui, sbilanciandosi indietro, tenderà a sedersi. Non appena si siede gli diciamo “Bravo” e lo premiamo col bocconcino.
Nota: prendiamo subito l’abitudine di farlo sedere sempre prima di compiere le azioni quotidiane come dargli il cibo, mettergli il guinzaglio ecc.

Resta: da seduto, teniamo la mano aperta col palmo rivolto verso di lui per 3 secondi. Se rimane fermo lo premiamo. Se si muove, ripetiamo l’esercizio.

Vieni: Qui il gesto dev’essere accompagnato dal comando verbale allegro che trasmette al cane che siamo felici che lui si avvicini a noi. Qualcuno deve aiutarvi a trattenere l’amico cane finché non glielo dite voi. Prima di farlo liberare, vi accucciate a terra, mantenete il contatto visivo con lui e gli mostrate il premio. Poi lo fate liberare ed esclamate allegramente “Vieni!”. Appena arriva gli date il bocconcino, accarezzandolo.

Piede: per insegnare al cane a camminare al nostro fianco, teniamo tanti piccoli bocconcini nella mano sinistra e la posizioniamo vicina al suo muso.
Non curandoci dei suoi tentativi di prenderli, camminiamo con passo deciso. Appena il cane alza la testa per guardare noi e i bocconcini, se non salta gliene date uno, e così continuate a fare se si comporta bene.
Nota: Questo comando è essenziale per insegnare all’amico a quatttro zampe a essere portato serenamente al guinzaglio, senza assistere alle scenette dei “padroni portati a spasso dal cane”.

In generale, per avere un cane sereno ed equilibrato dovete anche:
– Ignorare i suoi atteggiamenti esuberanti.
– Rimanere sempre calmi e pazienti.
– Rinforzare il comando “resta”, utile per tutte le occasioni.
– Usare il “no!” solo per comportamenti scorretti gravi, altrimenti il cane rischia di assuefarsi al comando, rendendolo del tutto inutile.
– Non picchiarlo mai: servirebbe solo a rovinare il rapporto di fiducia.

Pronti per calarvi nei panni degli “educatori”? Non occorrerà essere severi, ma dotarsi di abilità, coerenza, pazienza e magari anche un po’ d’esperienza. Ogni esercizio deve essere ripetuto costantemente finché il cane avrà imparato bene l’associazione sia al gesto, sia al comando vocale, e sì che ce ne vorranno di croccantini!

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A cura di Giunti Editore