Occhio rosso: attenzione alla cataratta
10 maggio 2013
4 min

Occhio rosso: attenzione alla cataratta

Sempre più sono i casi di cataratta nel cane e nel gatto. Oltre alle cause già conosciute, come quelle congenite, diabete e senescenza, non meno importanti sono quelle secondarie, come le patologie oculari croniche (per esempio, uveite, congiuntiviti croniche, glaucoma, ecc…).

Le cause della blefarite sono molteplici:

– infezioni batteriche; il batterio responsabile dell’infiammazione è quasi sempre lo stafilococco, che attacca i follicoli delle ciglia e le ghiandole di Meibomio, alterando la normale secrezione di sebo e infettando così l’occhio;
– malattie della pelle; dermatite seborroica e dermatiti autoimmuni, per esempio, possono essere causa di blefarite;
– allergie; le allergie indeboliscono l’occhio, esponendolo maggiormente al rischio di infiammazioni;
– problemi alimentari; diabete, alimentazione scorretta, infiammazioni croniche intestinali possono essere causa di alterazioni secretorie degli occhi e, di conseguenza, di infezioni oculari;
– fattori ambientali; fumo, vento, polvere, sono tutti fattori che incrementano la possibilità di irritare l’occhio e di causare un’infiammazione.

LE CAUSE DELLE UVEITI

Una menzione a parte meritano, invece, le cure per l’uveite dovuta a cause endogene, soprattutto malattie autoimmuni. In questo caso all’oculista deve affiancarsi un altro medico specialista nelle patologie del sistema immunitario, e spesso, nonostante le terapie, l’uveite è recidiva.

Un discorso a parte meritano le uveiti da intolleranza alimentare: spesso i cani, in seguito a problematiche intestinali hanno lacrimazione oculare con congestione dell’iride (uveiti). Se trascurate, alterano l’umor acqueo dell’occhio che alimenta il cristallino: cosi facendo, si altera il metabolismo del cristallino che con il tempo presenta dei vacuoli (come bolle d’acqua ), che unendosi tra loro alterano la trasparenza della lente.

Ѐ l’inizio della cataratta su base infiammatoria, che con una giusta terapia e l’integrazione di antiossidanti può essere arrestata.

Spesso i proprietari riferiscono una forte lacrimazione oculare dopo applicazioni di antipulci. Questo deve fare pensare che probabilmente la tossicità di questi prodotti può avere, anche, un contributo nella formazione della cataratta, alterando il metabolismo della lente.

Le congiuntiviti croniche possono essere di natura infettiva, ma più delle volte sono conseguenti a difetti palpebrali (ectropion entropion) o ciglia ectopiche che non vengono in tempo diagnosticate.

Se vedete il vostro cane o gatto lacrimare, andate a fondo nella diagnosi e non limitatevi a curare solo l’occhio, ma tutto l’organismo, perché probabilmente quella congiuntivite può essere associata a una malattia autoimmune o allergica, intestinale o legata, anche, ad alcune neoplasie (come linfomi leucemie, ecc…).

Il cristallino manca di nervi, vasi sanguigni e linfatici. Alla sua nutrizione provvede l’umor acqueo. L’umor acqueo è uno dei mezzi refrattivi dell’occhio e contribuisce alla nutrizione degli elementi che bagna, particolarmente del cristallino e della cornea. Un’alterazione dell’umor acqueo, in seguito a processi infiammatori cronici, altera il metabolismo del cristallino con conseguente opacità (cataratta).

Il veterinario oculista naturopata non si ferma solo alla valutazione del problema oculare, ma cerca di inquadrare lo stato di salute del cane o del gatto (nel gatto è meno frequente la cataratta su base infiammatoria), migliorando la salute di tutto l’organismo, modulando lo stato immunitario (nelle oculopatie autoimmuni, allergiche), detossificando il fegato e il rene che spesso peggiorano le blefariti, con conseguente congiuntivite ed uveiti croniche.

Anche la qualità e la quantiaà delle lacrime si alterano in seguito a blefariti e congiuntiviti croniche, una cattiva lacrimazione porta all’infiammazione dell’occhio, che se trascurata, può alterare l’umor acqueo e di conseguenza il cristallino.

Inoltre, una cataratta precoce può essere l’espressione di un invecchiamento precoce di tutto l’organismo per effetto dei radicali liberi in eccesso, in queste fasi se si agisce con antiossidanti (nelle prime fasi dell’opacizzazione del cristallino) si può arrestare o rallentare l’evolversi della cataratta.

Non serve, quindi, curare solo l’occhio, ma l’intero organismo a 360°, facendo attenzione a evitare applicazione di sostanze tossiche interscapolari (specie nei cani piccoli le applicazioni spot on antipulci sono vicino agli occhi con pochi centimetri distanza), che si depositano nelle ghiandole sebacee delle palpebre e lentamente rilasciate, infiammando la congiuntiva e le strutture endoculari.

 

 

Dott. Alessandro Prota

Veterinario Esperto in Medicina Naturale

Consulenze on line 339/3201159