Sono un educatore cinofilo e il mio cane non è perfetto...
10 settembre 2015
7 min

Sono un educatore cinofilo e il mio cane non è perfetto...

Sono un educatore cinofilo e come tale vi immaginerete che il mio cane sia perfetto. Posso dire con certezza che non è un vandalo ma, non vorrei deludervi, ci sono alcune cose che fa che potrebbero essere categorizzate come “sbagliate” e che non dovrebbe fare! Il cane in questione, o meglio uno dei miei cani, Balto, è stato preso in canile nel 2010, aveva già circa un anno, ed è stato preso dopo due anni di assenza da quadrupedi per una tragedia avvenuta in famiglia. L’ho visto, mi è piaciuto e l’ho scelto, punto!

Ho fatto solo qualche piccolo test iniziale per assicurarmi, comunque, che fosse un cane “docile”, ma credetemi mi interessava solo si facesse maneggiare e toccare senza tentare di mordere, come purtroppo alcuni cani, con passati spiacevoli, fanno.

Lui è arrivato già con un suo bagaglio. Fin da subito si è dimostrato tollerante dei gatti, che già facevano parte della nostra famiglia, punto positivo, ma fin da subito si è anche dimostrato reattivo a guinzaglio di fronte altri cani e molto diffidente del sesso maschile e di bambini.

Ora, a distanza di cinque anni, il mio cane è molto migliorato a guinzaglio nel rispetto di altri cani, molto migliorato nei confronti di persone di sesso maschile, ma un po’ meno migliorato nei confronti di bambini. Ciò vuol dire che se un bambino prova ad approcciarlo, lui abbaia contro. Mai tentato di mordere, solo l’abbaio come avvertimento del fatto che non è a suo agio!

Ora vi chiederete come mai un educatore cinofilo non è ancora riuscito a “curare” completamente il suo cane! Per un semplice motivo: sono un essere umano pure io e lavorando con i cani di clienti, gestendo una piccola pensione, e casa, non ho molto tempo a disposizione, pertanto mi sono concentrata su ciò che rendeva la vita più difficile sia per me sia per lui, ed era la reattività a guinzaglio nei confronti di altri cani. Questo faceva si che le nostre prime passeggiate fossero alle 6.00 del mattino, quando non ci sono cani in giro, e alle 20.00 della sera, per lo stesso motivo.

Definisco Balto come un “work in progress” per molti aspetti: primo, perché non è ancora a suo agio nei confronti di cani di grossa taglia che non conosce (con i piccoli, invece, ora è molto più tranquillo), secondo perché abbaia molto frequentemente di fronte a bambini sconosciuti se approcciato o se corrono vicino a lui. Per migliorarlo ho bisogno di bambini che si prestino come “cavie” per socializzarlo nel dovuto modo (mediante desensibilizzazione e controcondizionamento) e non è cosi facile trovarne di volenterosi.

Ecco perché lo definisco “lavoro in corso”! Detto questo un, altro difetto di Balto… siete pronti? Apre le porte!

Se lui è in casa e noi fuori, lui tranquillamente apre la porta per raggiungerci. Un fattore di stress poiché, sentendoci, vuole stare con il suo gruppo! Un cane da canile, nella grande maggioranza dei casi, tende a sviluppare un iperattaccamento nei confronti del nuovo proprietario, proprio perché ha subito già una volta un trauma: “l’abbandono”! Così pure per Balto!

Poiché ho lavorato molto sul suo attaccamento nei miei confronti, purtroppo, l’aprire le porte ormai è diventato un vizio.

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Non potendo introdurre “brutte” conseguenze quando apre la porta poiché io non ci sono e non voglio che le associ alla mia presenza, e non volendo né spaventarlo, né fargli del male, quando esco per evitare che lui tenti di aprire una porta, uso: “management e controllo”!

Quindi, preparo uno snack (kong, un bell’osso da rosicchiare, o altro), lascio il suo passatempo nella sua cuccia, lo avverto che vado via e che “torno subito” e chiudo la porta a chiave.

Grazie alle telecamere ho potuto monitorarlo e, facendo come descritto sopra, lui non ha mai tentato di aprire una porta! Se, invece, scappo in fretta e furia e chiudo la porta senza il nostro rituale, ecco che lui si agita, non capisce cosa succede, va in stress e apre la porta!

Questa forma di stress da separazione non è cosi grave da creare problemi, né a se stesso né all’ambiente in cui rimane. Ecco perché non uso il termine di ansia da separazione, perché quest’ultima è molto grave e difficile da curare (a volte richiede dei farmaci) e il cane può farsi male nel tentativo di raggiungere il proprietario.

Di conseguenza, per il suo caso, il nostro “rituale” è più che sufficiente a lasciarlo sereno in casa nelle mie ore di assenza.

Visto che ho menzionato i comportamenti “sbagliati” di Balto, vorrei anche menzionarne alcuni di positivi.

1. È un cane da canile che ha imparato a giocare! Certo è innato il gioco nel cane, ma un riporto Balto non lo sapeva fare e non conosceva nessun tipo di gioco, neanche la banale palla! Ora riporta qualsiasi cosa io gli chieda!

2. Non tira a guinzaglio! Non ha mai tirato e facendo un minimo esercizio sulla condotta ora, se richiesto, cammina bene al passo.

3. Conosce i comandi base quali terra, seduto, resta, lascia! E li esegue quando richiesto.

4. Posso portarlo ovunque! E per me questo è molto importante! Che sia una sagra, una festa, in centro, lui si adegua senza storie, anche se so che preferisce la campagna!

5. E molto socievole soprattutto con le donne e gli altri animali.

6. Non ha mai creato problemi con i cani a pensione: se non gli vanno a genio si ritira nei suoi meandri e non disturba.

7. Non ha mai usato l’aggressività come mezzo per uscire da una situazione a lui sfavorevole!

8. Non è un “arrivista”, cioè non cerca privilegi sempre maggiori.

9. Non mendica a tavola.

10. Viene al richiamo (con una parentesi di fronte a cani che non conosce e di grossa taglia: se non bloccato in tempo, cerca di avvicinarli per capire se siano minacce).

Non posso definire Balto “cane perfetto” perché, come già detto, ci sono delle cose che vanno migliorate! Ma cosa è un cane perfetto? Ho conosciuto cani eccezionali in campo gara e che poi, però, non possono stare al bar mentre il proprietario beve un caffe! Per me sarebbe impensabile, ma per altri è normale.

Ognuno ha la sua idea di cane perfetto! Per me Balto, se supera le sue paure nei confronti dei bambini e di cani grandi sconosciuti, sarebbe il cane perfetto, per il semplice fatto che non è un cane fuori dal controllo e posso andare ovunque con lui!

Forse non potrò mai fare una gara di obbedienza con lui. Primo, perché non ci ho mai messo l’interesse e il lavoro e, quindi, di fatto non lo ho mai testato sul quel piano. Secondo, perché io non sono adatta a fare gare, poiché mi agito troppo e lui ne risentirebbe.

In conclusione, vorrei che ricordaste tutti che i cani sono pur sempre degli animali e che possiamo cambiare certi loro comportamenti, utilizzando in modo giusto le risorse (cibo, giochi, ecc), senza per forza usare la forza, le punizioni o spaventandoli. La rieducazione del cane richiede dedizione e tempo, per Balto ci sono voluti dagli 8 ai 10 mesi per essere meno reattivo a guinzaglio, e ancora ci sono altre lacune su cui, per mancanza di tempo e perché non gravi, non mi sono concentrata. Anche i cani degli educatori, istruttori, addestratori hanno delle imperfezioni. Di nuovo… cosa è il “cane perfetto”? Inoltre, non dimentichiamo che in certi contesti (sicuri) è giusto che ogni tanto il cane si comporti da cane, non sono dei robot. Pertanto, se vogliamo atteggiamenti diversi da loro, ci dobbiamo impegnare e insegnarglieli!

E ora fuori a giocare con il proprio cane, che il tempo passa e loro invecchiano prima di noi!

 

Tiziana DaRe

Educatore e RI-educatore Cinofilo Comportamentale

Diploma in Educazione e rieducazione del cane (HNC in Dog Training and Behaviour)

Specialista nel comportamento del gatto (Cat Behavior Specialist)

Membro Puppy school UK

Socio Libertas Cinofilia

www.obbiettivocane.com