Mastino Napoletano

Mastino Napoletano

  • Taglia grande
  • Razza non pericolosa
  • Razza riconosciuta ENCI
    Gruppo 2 - cani di tipo pinscher e schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri

Caratteristiche Mastino Napoletano

Facilità di formazione
Difesa territorio e persone
Adatta ai bambini
Cura e perdita pelo
Perdita bava

Descrizione

Il Mastino napoletano è di grossa taglia, imponente e massiccio con una muscolatura ben sviluppata ed evidente.
Si tratta di una razza di cani di tipo molossoide, ovvero selezionati per avere un fisico possente e forza straordinaria per compiere lavori che richiedono prestanza fisica, potenza e ottima resistenza. Come molti molossoidi, il mastino napoletano ha origini molto antiche e deriverebbe direttamente dal mitico mastino gigante tibetano, una razza oggi estinta, ma capostipite di tutti i molossoidi più grandi.
Il Mastino napoletano gigante tibetano era allevato dai monaci buddisti e si diffuse in Europa tramite il molosso assiro-babilonese e i molossi della Macedonia.
Furono poi i romani a impiegare i progenitori del mastino napoletano per i combattimenti contro leoni e altri animali.
L’epiteto napoletano deriva dal fatto che una linea di questi molossoidi romani cominciò a essere allevata dai gladiatori della Campania, nella zona di Capua.
Grazie alla dominazione spagnola, si diffuse poi in tutte le regioni attorno al Mediterraneo.
In seguito il mastino napoletano perse la sua vocazione al combattimento e fu impiegato perlopiù come cane da guardia alle masserie.
Appena dopo la seconda guerra mondiale, alcuni allevatori si dedicarono a questa razza, contribuendo a far rinascere l’interesse attorno a essa.
Il prezzo del Mastino napoletano parte da circa 700€.
Il Mastino Napoletano appartiene al gruppo FCI 2 dei “Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi e Cani da montagna, Bovari Svizzeri” come anche il Mastiff, Dobermann, Bovaro del Bernese, Pinscher Nano e il Rottweiler.

Origine

Il Mastino napoletano trae origine dal Mastino del Tibet; potrebbe essere stato importato dai Fenici in Britannia verso il 500 a.C. Questa razza è in ogni caso parente stretta dell’antico Molosso romano; da oltre 2000 anni, allevato in Campania anche nei periodi di guerra. Riconoscimento ufficiale nel 1946 e standard del 1949. Il nome deriva dal termine mastineria che era un tipo di fattoria dell’Italia meridionale in cui questi cani venivano impiegati come guardiani.

Carattere

Il Mastino napoletano è un cane tranquillo, quieto, coccolone e amorevole con il suo padrone e con chi conosce. E’ temerario, spavaldo, forte e non teme la fatica e il dolore fisico.

Il mastino napoletano ha una spiccata propensione per la difesa del territorio e della proprietà, che sorveglia con tenacia e aggressività.
A questo atteggiamento nei confronti degli estranei si contrappone una docilità e un attaccamento nei confronti del padrone.
A causa però delle sue potenzialità distruttive occorre sempre sorvegliare che il cane non fraintenda la situazione e attacchi in modo ingiustificato.

Standard di razza

TESTA
Brachicefala, massiccia con cranio largo agli zigomi, la sua lunghezza totale raggiunge circa i 3/10 dell’altezza al garrese. Pelle abbondante con rughe e pliche, di cui una tipica e ben marcata che parte dall’angolo palpebrale esterno e discende sino all’angolo labiale. Gli assi longitudinali superiori del cranio e del muso sono tra loro paralleli.
REGIONE DEL CRANIO: iI cranio è largo, piatto in particolar modo fra le orecchie e leggermente convesso nella parte anteriore. Le arcate bizigomatiche sono molto pronunciate, ma con muscoli piatti. La loro larghezza è superiore alla metà della lunghezza totale della testa. I seni frontali sono molto sviluppati; la sutura metopica è marcata, l’apofisi occipitale appena accennata.
REGIONE DEL MUSO: tartufo sulla stessa linea della canna nasale e non deve sporgere dalla linea verticale anteriore delle labbra; deve essere voluminoso con narici grandi e ben aperte. La sua pigmentazione è in rapporto col manto: nero nei soggeti neri, scuro negli altri manti e marrone nel mantello mogano.
Muso molto largo e profondo (alto), la sua lunghezza corrisponde a quella della canna nasale e sarà pari a 1/3 della lunghezza totale della testa. Le facce laterali sono tra loro parallele si da dare al muso, visto di fronte, una forma pressoché quadrata. Labbra di tessuto pesante, spesso ed abbondante.
Le labbra superiori, viste di fronte, determinano alla loro congiunzione una “V” rovesciata. Il profilo inferiore laterale del muso è dato dalle labbra superiori.
La loro parte più bassa è la connessura labiale, con mucose visibili, poste sulla perpendicolare calata dall’angolo esterno dell’occhio. 
Mascella forte con branche ben robuste con arcate dentarie che combaciano. La mandibola deve essere ben sviluppata lateralmente con incisivi regolarmente allineati. Denti Bianchi, ben sviluppati, regolarmente allineati, completi per numero. Gli incisivi della mascella superiore sfiorano con la loro faccia posteriore la faccia anteriore degli incisivi della mandibola (chiusura a forbice). Occhi Situati in posizione subfrontale sono ben distanziati tra loro e con rime palpebrali tendenti al rotondo. Il bulbo oculare leggermente infossato e il colore dell’iride è in rapporto al colore del mantello.
Orecchie piccole in rapporto alla mole del cane, di forma triangolare, inserite al di sopra dell’arcata zigomatica. Se integre sono piatte e aderenti alla guancia; se amputate formeranno un triangolo quasi equilatero.

COLLO
Profilo superiormente è leggermente convesso. Lunghezza è di circa 2,8/10 dell’altezza al garrese. Forma troncoconica, ben muscoloso, il perimetro a metà della sua lunghezza è pari a circa 8/10 all’altezza del garrese.

PELLE
Il margine inferiore del collo è ricco di pelle lassa che forma una giogaia ben suddivisa, non abbondante, che inizia dalle branchie della mandibola e termina alla metà del collo. 

ARTI
ANTERIORI: l’appiombo visto di profilo e di fronte è verticale con ossatura robusta e proporzionata alla mole. Spalle: La lunghezza è di circa 3/10 dell’altezza al garrese con un’inclinazione di 50-60 gradi sull’orizzontale.
La
muscolatura è ben sviluppata con muscoli lunghi e ben divisi. L’angolo dell’articolazione scapolo-omerale è di 105-115 gradi.
Braccio: la sua lunghezza è di circa 30% dell’altezza al garrese. La sua obliquità è di 55-60 gradi sull’orizzontale ed è fornito di rilevante muscolatura.
Gomiti coperti di pelle abbondante e rilassata non sono troppo serrati alla parete del costato. Avambraccio: la sua lunghezza è quasi uguale a quella del braccio.
Si presenta in perfetta verticale con ossatura robusta e muscolatura asciutta e ben sviluppata.
Carpo: è’ sulla linea verticale dell’avambraccio, ben largo, asciutto e liscio.
Metacarpo: è piatto e segue la linea verticale dell’avambraccio. La sua inclinazione è di circa 70-75 gradi. La sua lunghezza è pari a circa 1/6 della lunghezza dell’arto fino al gomito.
Piede di forma rotonda e voluminosa con dita arcuate e ben unite tra loro.
I cuscinetti plantari sono asciutti, duri e ben pigmentati. Le unghie forti, ricurve e pigmentate scure.

POSTERIORI: nell’insieme devono essere potenti e robusti, in proporzione con la mole e tali da assicurare la dovuta spinta nel movimento.
Coscia: lunga 1/3 dell’altezza al garrese ed è inclinata sull’orizzontale di circa 60 gradi. E’ larga con muscoli grossi e salienti, ma nettamente divisi tra loro.
II femore ed il coxale formano un angolo di 90 gradi.
Gamba con lunghezza di poco inferiore a quella della coscia è inclinata di 50-55 gradi. Ha forte ossatura e muscolatura ben evidente.
Ginocchio: l’angolo femoro-rotuleo-tibiale è di circa 110-115 gradi. Garretto molto lungo in rapporto all’ossatura della gamba, la sua lunghezza è di circa 2,5/10 dell’altezza al garrese.
L’articolazione tibio-tarsica forma un angolo di 140-145 gradi.
Metatarso robusto e asciutto la sua forma è quasi cilindrica. La sua lunghezza è di circa 1/4 dell’altezza al garrese e la sua posizione è in perfetto appiombo. Eventuali speroni vanno amputati. Piede più piccolo dell’anteriore, rotondo con dita serrate. Cuscinetti plantari asciutti, duri e pigmentati. Unghie forti, ricurve e pigmentate scure.

Utilizzazione

Coraggioso cane da combattimento, da circo, aiutante dei fuorilegge o delle forze dell’ordine, nel passato, oggi si inserisce nelle famiglie con la dolcezza, la fedelta’ e l’affidabilita’ che gli e’ propria per vivere in simbiosi con il suo proprietario e custodire le sue proprieta’ con coraggiosa determinazione. Non bisogna mai addestrarlo, nessun addestratore serio ed esperto potrebbe mai accettare un mastino in addestramento alla difesa o alla guardia, perche’ il suo carattere ne verrebbe pericolosamente compromesso. Si consiglia invece un buon corso di educazione di base con metodi gentili. Non e’ specificatamente un cane da difesa. Non che non sappia difendere il suo padrone all’occorrenza, ma il suo principale “lavoro”, quello nel quale non ha pari, e’ la guardia del territorio e dei beni lasciati alla sua custodia.

Alimentazione

Il Mastino napoletano mangia almeno 700 grammi di carne al giorno, riso e pane. E’ consigliabile non nutrirlo di zuppe e verdure, perchè finirebbe col perdere la sua forma fisica e la sua energia. E’ importantissimo suddividere la razione giornaliera in piu’ pasti, perche’ e’ una razza particolarmente portata alla torsione di stomaco. Da cucciolo la sua alimentazione deve essere particolarmente curata e bilanciata, senza carenze e senza eccessi, per non incorrere in problemi alla struttura ossea, cosi’ delicata fino allo sviluppo completo.

Note

Come gia’ detto e’ un cane con una struttura ossea estremamente delicata, il moto deve essere controllato e solo spontaneo, per evitare traumi e danni anche irreparabili, sino all’anno e mezzo di eta’.

Foto di Mastino Napoletano